CIVITAVECCHIA – Una sentenza destinata a fare scuola, soprattutto in materia urbanistica, quella depositata in questi giorni dal Tar del Lazio. Il Tribunale Amministrativo ha infatti accolto il ricorso presentato da un gruppo di proprietari terrieri – in testa la famiglia Demichelis – contro il Comune di Civitavecchia, annullando due atti con cui l'amministrazione cercava di "resuscitare" un vecchio piano urbanistico ormai decaduto, bloccando così la possibilità di nuove proposte edilizie private.

Al centro della vicenda c’è il piano particolareggiato per insediamenti produttivi noto come “Case Turci – Podere Coltellacci”, approvato dal Consiglio comunale nel 2009 ma mai attuato nei dieci anni successivi, come richiesto dalla legge. E proprio su questa mancata attuazione si fonda l’intera vicenda: per il Tar, il piano è da considerarsi definitivamente decaduto. I ricorrenti – 15 tra eredi e titolari delle aree interessate – si erano organizzati per proporre un nuovo piano attuativo, aggiornato e conforme alle normative vigenti, affidandosi allo studio tecnico Planning Area di cui è amministratore unico Silvio Dionisi. Il Comune, inizialmente, aveva espresso parere favorevole alla proposta, ma successivamente aveva fatto marcia indietro con una comunicazione datata settembre 2024, chiedendo ulteriori “adeguamenti” e minacciando l’archiviazione del progetto. A quel punto è partita la battaglia legale, culminata con la vittoria dei privati.

Nel marzo 2025, la Giunta comunale – con la delibera n. 42 – aveva addirittura dichiarato “valido a tempo indeterminato” il vecchio piano del 2009, sostenendo che si potesse ancora completarlo in base a una norma del 1942, la legge urbanistica n. 1150. In particolare, il Comune si richiamava all’articolo 17, comma 3, secondo cui, in certe condizioni, sarebbe possibile completare anche piani decaduti attraverso l’iniziativa dei privati, purché vi sia un interesse pubblico a dotare le aree di servizi e infrastrutture. Una lettura, questa, che il Tar ha però sconfessato, stabilendo che l’articolo 17, comma 3, può applicarsi solo se il piano decaduto sia stato almeno parzialmente attuato, e questo non è mai avvenuto per “Case Turci”. Nessuna urbanizzazione, nessuna realizzazione concreta. Di conseguenza, “non vi è alcun presupposto per considerare ancora valido, seppur in parte, quel piano”.

Non solo: il Tribunale ha anche bocciato l’operato della Giunta comunale, ritenendola incompetente a pronunciarsi su una materia che – per legge – spetterebbe agli uffici tecnici e, semmai, al Consiglio comunale. E ha evidenziato un difetto grave: l’assenza di istruttoria, cioè di un approfondimento tecnico prima di assumere queste decisioni.

«La sentenza del Tar conferma non solo la correttezza del nostro operato, ma soprattutto restituisce dignità a un progetto che era stato ostacolato senza fondamento – ha commentato Dionisi – come amministratore unico di Planning Area e come procuratore dei proprietari, non posso che esprimere profonda soddisfazione per un risultato che premia anni di lavoro e di resistenza civile. Dopo oltre quattro anni di impegno e uno di stallo immotivato, si apre finalmente la strada alla realizzazione del PIP Podere Coltellacci: un’area strategica, dotata di connessioni intermodali uniche tra porto, ferrovia e viabilità veloce. Non è solo una vittoria tecnica e giuridica, è una vittoria per Civitavecchia e per il suo futuro produttivo. Abbiamo dimostrato che lo sviluppo è possibile, che una visione concreta può generare lavoro e opportunità. E ora non ci si può più fermare».