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FIUMICINO – La Camera dei deputati ha approvato una nuova legge che introduce sanzioni severe per chi occupa immobili senza alcun titolo legale o contratto di locazione. Il provvedimento stabilisce condanne che possono arrivare fino a sette anni di carcere per chi, in modo fraudolento, prende possesso di abitazioni appartenenti sia al patrimonio pubblico che privato. L’obiettivo dichiarato dal legislatore è porre un freno a una pratica che negli ultimi anni ha registrato una preoccupante crescita in diverse città italiane.
In particolare, la normativa è stata pensata per affrontare una delle problematiche più complesse nel panorama della gestione immobiliare in Italia: l'occupazione abusiva di edifici lasciati in stato di abbandono. Questa pratica, oltre a costituire un illecito, genera situazioni di degrado urbano e tensioni sociali, specialmente in contesti in cui le risorse abitative scarseggiano e le famiglie in difficoltà cercano soluzioni immediate per sopperire alla mancanza di una casa.
Nelle aree più colpite dal fenomeno, come quella di Fiumicino, è comune imbattersi in edifici ormai in disuso, spesso vittime di incuria e lasciati al loro destino. Le cause sono varie: eredi che non intervengono per gestire il patrimonio, contenziosi legali, mancanza di fondi per la ristrutturazione o situazioni di divorzio che bloccano la vendita degli immobili. Anche gli enti pubblici non sono esenti da responsabilità, con diversi casi che dimostrano come edifici di proprietà dello Stato o di amministrazioni locali siano rimasti abbandonati, diventando così facile preda per occupanti abusivi.
Uno degli esempi più emblematici riguarda la zona di Testa di Lepre, sempre nel comune di Fiumicino. Qui, numerosi appartamenti sono stati invasi da persone in cerca di una soluzione abitativa temporanea. Alcune famiglie hanno cercato di regolarizzare la propria posizione, inoltrando richieste formali di contratto di locazione, ma la maggior parte di queste domande non ha ricevuto alcuna risposta dalle autorità competenti. La situazione è peggiorata nel tempo, con l’aumento del numero di occupanti e la totale assenza di interventi strutturali sugli immobili.
Questo fenomeno non si limita però alla sola provincia romana. A livello nazionale, è emerso che esistono vere e proprie organizzazioni che si occupano di facilitare l’occupazione abusiva, trasformando le abitazioni abbandonate in alloggi da “vendere” a famiglie bisognose. Tra i casi più noti vi è quello della onlus I Due Liocorni, che aveva ottenuto la locazione di un immobile dall’Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio. Poco dopo la consegna delle chiavi, l’edificio è stato occupato da un gruppo organizzato, che lo ha sottratto all’associazione. L’intervento della Polizia di Fiumicino ha successivamente messo in luce l’esistenza di una rete ben strutturata, il cui scopo era quello di assegnare gli immobili a chi, disperato, era disposto a pagare pur di avere un tetto sulla testa, pur senza alcuna garanzia legale.
La nuova legge, approvata con il sostegno della maggioranza parlamentare, sembra rappresentare un passo avanti importante nel tentativo di arginare queste situazioni. Tuttavia, alcuni esperti e rappresentanti di associazioni del settore immobiliare hanno sollevato dei dubbi sulla reale efficacia del provvedimento. In particolare, le criticità si concentrano sui tempi di applicazione delle nuove norme, che potrebbero risentire della lentezza burocratica e delle difficoltà nel controllo capillare del territorio. Molti degli immobili abbandonati, infatti, si trovano in zone decentrate o difficili da monitorare costantemente, e questo potrebbe rappresentare un ostacolo nella prevenzione di nuove occupazioni. n ogni caso, la speranza è che il quadro normativo, una volta entrato pienamente in vigore, funzioni da deterrente per coloro che intendono invadere abitazioni senza alcun titolo legale. Resta comunque da vedere se la legge sarà davvero in grado di ridurre significativamente il fenomeno, o se sarà necessario intervenire ulteriormente, anche a livello locale, per garantire una gestione più efficiente del patrimonio immobiliare italiano.