CIVITAVECCHIA – «È ora di alzarsi pera andare a lavorare». Sono bastate queste poche parole proferite da un agente della Polizia penitenziaria per indurre un detenuto rumeno a reagire nel peggiore dei modi.

«Io resto nel mio letto, lavoro quando lo dico io».

Teatro dei fatti, la Casa Circondariale di Borgata Aurelia, dove l’altra mattina è andata in scena l’ennesima aggressione.

Il poliziotto di turno in sezione ha insistito nel chiedere il rispetto delle regole e il detenuto per tutta risposta gli ha sferrato un calcio violentissimo al petto. Immediatamente sono scattati i soccorsi e l’agente della Polizia penitenziaria è stato trasferito all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, dove i medici lo hanno sottoposto alle necessarie cure; ne avrà per sette giorni.

Insorgono i sindacati del corpo, convinti che la situazione vada affrontata in maniera seria e nel più breve tempo possibile. «Il moltiplicarsi di eventi critici nelle carceri, come li chiama il Dao e che non sono altro che calci, pugni e addirittura accoltellamenti ai Poliziotti penitenziari da parte di detenuti che possono permettersi ormai di ignorare qualunque regola di convivenza - dichiara la Fp Cgil - minano alle fondamenta il ruolo stesso di tutta la catena del sistema giustizia. Se non si ricorrerà ai ripari con immediatezza, il collasso dell’intero impianto, è solo questione di tempo. Ed in molti se lo stanno augurando.”