Rendiconto sociale 2022 dell’Inps di Viterbo: dopo la pandemia vari segnali di ripresa ed alcuni di preoccupazione. Nella sala regia del Comune di Viterbo, ieri mattina, è stato presentato il rendiconto sociale provinciale 2022 dell’Inps. Ha coordinato i lavori il vicepresidente del Comitato regionale Stefano Liali e l’intervento principale è stato quello della direttrice dell’Inps provinciale di Viterbo, Vittoria Romeo, che ha dettagliato i vari punti del rendiconto. Presenti, oltre ai vertici Inps regionali e locali, la sindaca di Viterbo Chiara Frontini e molti esponenti del mondo sindacale e produttivo viterbese. «Il ruolo dell’Inps sul territorio – ha detto la direttrice Romeo – è stato centrale durante e nel dopo pandemia per gestire le richieste di bonus e le domande di cassa integrazione e disoccupazione derivanti dall’emergenza. Il bilancio sociale 2022 risente direttamente di questi fatti ed analizza le tre aree impresa, lavoro e cittadino, i nostri riferimenti quotidiani secondo i principi di partecipazione, rete e sinergia».

La direttrice definisce «moderatamente positivo» l’andamento delle tabelle del rendiconto sociale 2022. Notizie poco positive arrivano dal bilancio demografico: a fronte di 1.777 nascite ci sono stati 3967 decessi con un saldo negativo di 2190 unità pari al -8%. Il lavoro nel 2022 ha avuto un ritorno alla normalità con il tasso di occupazione passato dal 47.9% al 49,4% di media (contro la media Lazio del 54,0% ed Italia del 52,2%) ed il numero di assunzioni cresciuto dalle 22.323 del 2021 alle 23.531 del 2022. Il tasso di disoccupazione è il dato più positivo passando dal 10,9% del 2021 al 7,4% del 2022 (minore alla media regionale del 7,7% e nazionale dell’8,1%). Il saldo netto nel 2022 tra assunzioni e cessazioni è stato di 1.641, minore rispetto alle 3.166 del 2021 per il maggiore numero di cessazioni malgrado l’aumento anche delle assunzioni nel 2022. Il tasso di inattività nella Tuscia nel 2022 è stato del 46,6%, oltre 5 punti più alto rispetto alla media regionale e di oltre 3 punti di quella nazionale. La direttrice Romeo ha dettagliato quindi le entrate contributive che «nel 2022 sono aumentate a quasi 443 milioni di euro rispetto alle poco più di 415, con un aumento del 6,6% e l’altro dato importante sono i Durc regolari rispetto a quelli irregolari: questi ultimi sono calati da 4.928 a 4.362 mentre quelli in regola sono rimasti sostanzialmente invariati a quota 16.771».

Uno dei punti più importanti del rendiconto sociale 2022 dell’Inps ha riguardato la cassa integrazione, la cui richiesta ed utilizzo è drasticamente scesa con il progressivo finire dell’emergenza Covid.

Si è passati dalle 7.166.074 ore del 2020, alle 3.213.486 del 2021 ed alle 346.751 del 2022. E’ cresciuto, invece il numero di Naspi (assegni di disoccupazione) richiesti: nel 2022 le domande accolte sono state 9.836 contro 8.178 del 2021. Quindi i dati previdenziali. Nel 2022 sono state erogate 83.426 pensioni di cui 42.335 per donne e 41.091 per uomini. Le anticipazioni pensionistiche sono state 188 nel 2022 e 125 nel 2021 con il metodo “Opzione donna”; con il metodo “Quota 100” 2.006 in tutto nell’anno 2021 e con “Quota 102” 40 nell’anno 2022.

Tra i temi citati dalla direttrice Vittoria Romeo ci sono stati l’impegno del suo Ente per «la rete del lavoro agricolo di qualità per porre un argine al fenomeno del caporalato e l’attenzione per l’assegno unico universale che ha sostituito l’assegno al nucleo familiare: viene dato a chi ha figli a carico fino al loro 21° anno d’età e senza limiti per figli disabili. Abbiamo erogato 28.732 assegni totali nel 2022».

Sul fronte dei servizi l’Inps «ha avuto con la circolare 134/2021 il reassessment delle strutture territoriali in cui la customer care ha giocato un ruolo centrale. Sono stati previsti ulteriori canali di comunicazione con l’utente e gli intermediari come il Combipat, My Inps e lo sportello di prima accoglienza e telefonico. Un ruolo importante è stato attuato anche con la consegna degli Spid che tagliano i tempi di risposta agli utenti». Infine la direttrice Romeo ha parlato dei protocolli d’intesa firmati con varie istituzioni: il 26 luglio 2019, in particolare, con la Guardia di Finanza. «Con tale accordo – ha concluso Romeo – è stato costituito presso la direzione provinciale di Viterbo, nell’ambito delle direzione regionale, il Polo nazionale della guardia di finanza con competenze relative alla gestione della posizione assicurativa, delle prestazioni pensionistiche, previdenziali e creditizie dei piccoli prestiti pluriennali dei 60 mila militari del Corpo con il computo di 2 mila pensioni all’anno».