CIVITAVECCHIA – Venerdì dalle 15 alle 19 in aula Pucci si terrà il convegno dal titolo “Bigenitorialità, dalla Legge 54/06 alla Riforma Cartabia”. L’evento, patrocinato da Comune , Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (che ha riconosciuto 4 crediti per gli avvocati che parteciperanno in presenza), Camera Civile e associazione C.I.S.S.T.E.Ma, è aperto a tutti e la partecipazione è gratuita, con relatori di altissimo livello. Si va infatti dal professor Marino Maglietta, ideatore della Legge sull’Affidamento Condiviso, al neuropsichiatra infantile di fama internazionale Giovan Battista Camerini, a Silvia Mazzoni psicologa, psicoterapeuta, professore associato Sapienza Università di Roma e Socio Fondatore della Società Italiana di Mediazione Familiare. Non mancheranno gli interventi di eccellenze del territorio come Anna Laura Marconi (psicologa e psicoterapeuta), Mauro Sala (assistente sociale) entrambi responsabili dello Sportello Famiglia presso il Tribunale Civile di Civitavecchia. Tale sportello è un vanto del nostro territorio guardato come esempio in tutti i tribunali del territorio nazionale. Prezioso contributo del locale Servizio Sociale sarà rappresentato dagli interventi di Maria Grazia Coccetti e Sofia Legno. Infine i rappresentanti della magistratura, da Lorenzo Delli Priscoli (Magistrato del Massimario civile della Corte Suprema di Cassazione, collaboratore per il servizio studi della Corte Costituzionale) ai Giudici del Tribunale Civile di Civitavecchia, Gianluca Gelso e Andrea Barzellotti, impegnati tutti i giorni nelle delicatissime materie relative a persone, minori e famiglie. «L’iniziativa nata anche dalla necessità di trattare l’argomento alla luce della recente riforma, denominata Cartabia - spiega l’avvocato Roberta Sacco, impegnata nell’organizzazione - vuole essere un tavolo di incontro e di lavoro per favorire la collaborazione e la cooperazione tra quanti sono stati chiamati, a vario titolo, dal Legislatore, ad occuparsi dei minori nei delicati procedimenti della crisi della famiglia». È quindi compito, come sottolineato dall’avvocato Sacco, della magistratura, dell’avvocatura e di tutte le figure professionali che intervengono nel processo di famiglia, operare sinergicamente per dare corpo ed effettiva attuazione a tutti gli strumenti di risoluzione dei conflitti familiari così già ben delineati nella riforma Cartabia. Ciò non solo per una funzione sociale ma soprattutto per permettere al minore di avere quel ruolo centrale che finalmente con questa riforma gli è stato riconosciuto.

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