CIVITAVECCHIA – Largo della Pace è diventato l’incubo degli automobilisti. Un luogo impraticabile, addirittura impossibile da evitare o quasi per chi percorre quel tratto di strada, sia in direzione centro, sia in direzione nord. Per non parlare di chi ha la necessità di imboccare la Braccianese Claudia o via Isonzo. La rotatoria dei Vigili del fuoco è un incubo soprattutto nelle ore di punta, con un numero elevatissimo di mezzi Ncc difficili da gestire anche per le forze dell’ordine. Se aggiungiamo poi la presenza di crocieristi appiedati, talvolta in cerca di informazioni su come raggiungere Roma, o semplicemente in procinto di incamminarsi per girare Civitavecchia, la situazione diventa esplosiva. Come è accaduto ieri, in una delle tante giornate nere, in cui hanno dato il loro contributo anche i pullman turistici. La Polizia di frontiera ce l’ha messa tutta per contenere i disagi, supportata anche dalla Polizia locale, ma la posizione in cui tutto questo si registra è assolutamente sfavorevole e crea inevitabilmente ingorghi. Basta poi un semplice diverbio tra organizzazioni di accoglienza e turisti e la cosa si complica in maniera esponenziale, ma a pagare sono sempre gli automobilisti civitavecchiesi, paralizzati nel traffico in nome di un business che non li riguarda minimamente. I turisti partono dalla banchina e arrivano a largo della Pace in pullman, ma da quel momento in poi è il disordine totale. Vince chi grida di più, chi propone la propria offerta a voce alta, sgomitando tra bagagli strascinati e cartine turistiche sventolanti. È proprio lì, tra quella gente in attesa di spostarsi, che si possono ascoltare i racconti più assurdi fatti in spagnolo, in inglese, in francese, in russo o in qualsiasi altra lingua con impennate verso un italiano maccheronico. «Come faccio a trovare un taxi per arrivare ad Ostia senza essere spennato come un pollo?”, domandava ieri un uomo sulla sessantina ai poliziotti fermi a bordo strada. «Abbiamo pagato circa 140 euro per un tour - lamentava ieri mattina un signore spagnolo a largo della Pace - siamo arrivati qui in ritardo per colpa della navetta e il pullman a noi assegnato era già partito senza aspettarci». «La colpa non è nostra - ha chiarito la responsabile dell’agenzia presente sul posto - i tempi sono chiari a tutti e ognuno ha il dovere di adeguarsi». Tutto questo tra banchetti, prezziari in evidenza e qualche “Taxi Rome” sussurrato dai solidi abusivi ben annidati al margine dell’affare. Un biglietto da visita pessimo per Civitavecchia sulla cui opportunità le istituzioni farebbero bene a riflettere e in fretta.