CIVITAVECCHIA - Mauro Marani, l’ex capo scout arrestato nel giugno del 2014 e condannato nel gennaio del 2016 a 9 anni e 8 mesi di reclusione per il pesante reato di pedofilia è stato assolto oggi dalla Corte di Appello di Roma perchè ‘‘il fatto non sussiste’’.
La vicenda che scosse Civitavecchia per la gravità del reato e per la notorietà del personaggio (conosciuto a livello locale, e non solo, visto la decennale esperienza nel mondo scout) vede quindi un rovesciamento delle parti.
«La Corte di Appello ha riformato completamente il giudizio del Tribunale di Civitavecchia - commenta soddisfatto l’avvocato difensore, Antonio Maria Carlevaro -. La formula del reato che non sussiste è la massima che potesse esprimere».
L’avvocato Carlevaro espresse tranquillità anche il giorno dopo la sentenza di condanna del suo assistito, sottolineando fiducia per l’appello. La Corte di Appello gli ha dato ragione.
Asettico invece il commento dell’avvocato della parte civile (le ragazze che avevano denunciato il capo scout) Bruno Forestieri: «Le sentenze non si commentano mai. Aspetteremo di leggere le motivazioni, faremo le nostre analisi, arrivando magari a compulsare la Procura nel ricorrere in Cassazione».
Mauro Marani era stato arrestato il 4 giugno del 2014 a seguito di un’indagine portata avanti dal sostituto procuratore Alessandra D’Amore dopo una denuncia raccolta dalla Polizia di Frontiera diretta dalla dottoressa Lorenza Ripamonti. La denuncia era stata presentata da una ragazza ventenne per fatti accaduti diversi anni prima. Nelle indagini la Procura e la Polizia di frontiera si erano servite di alcune telecamere nascoste. E nel giudizio di primo grado il collegio riconobbe la colpevolezza dell'imputato, accogliendo la richiesta di condanna del pm. Una sentenza completamente ribaltata ora in appello, dove invece è stata sancita l'innocenza di Marani.