CERVETERI - «La situazione inizia a diventare davvero seria». L’allarme lo lanciano ancora le zoofile di Fareambiente Cerveteri dopo l’ultimo avvistamento di bustine contenente veleno per topi utilizzate dai residenti per sconfiggere gli “ospiti indesiderati”. Con il rischio però – come accaduto al povero Jei giorni fa, incrocio tra un pitbull e un amstaff – di avvelenare i cani. Ieri il ritrovamento dei ratticidi è avvenuto in via Adria come confermato dal responsabile, Fabio Di Matteo. «Il caso del cane avvelenato per fortuna poi salvato – prosegue – è avvenuto in via Trevignano, lungo la strada che costeggia il fiume Zambra. Rinnoviamo l’appello: è utile che anche i veterinari facciano la loro parte registrando i casi di avvelenamento in modo da poter attivare anche la magistratura magari con il posizionamento di telecamere o fototrappole. Sul registro ufficiale degli avvelenamenti risulta solo un caso a Cerveteri, ma è impossibile perché soltanto a Cerenova ce ne sono svariati nell’ultimo anno». I cittadini sono esasperati ma qualcuno continua a programmare interventi fai-da-te mettendo in pericolo i cani, considerata anche la vicinanza di un dog park, e poi i gatti. Almeno Jei ha avuto salva la vita come confermato dalla sua padrona Emy per l’attivazione delle zoofile e della polizia del commissariato di via Vilnius a Ladispoli che con una volante ha scortato il cane in fin di vita fino alla studio del veterinario. Il cagnolino di un anno e mezzo ha una storia particolare perché era stato abbandonato in un secchione con altri cuccioli. E ora anche l’incidente con la bustina di veleno ingerita involontariamente pensando fosse un boccone. Il veterinario era già pronto con l’occorrente nel suo studio.

LA PAURA NELLA ZONA In tanti dicono la loro sui social. «Questa è pure la conseguenza di allarmismi tra cittadini in merito alla presenza di topi e la necessità di ucciderli. Che poi magari si uccide un topo ma ne resta un “esercito” in giro. Le conseguenze, come vediamo, possono essere letali per cani o altri animali come i gatti», è lo sfogo di Antonella residente di Cerenova. «La gente continua da tempo a buttare le esche lungo il fiume nel tentativo di acciuffare i topi», scrive pubblicamente Alessandro. «Non è la prima volta e non si può andare avanti così», è il pensiero Donatella.

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