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ALLUMIERE – “Facciamo rumore per la Palestina”. Con queste parole il Partito Democratico di Allumiere ha rilanciato l’appello della società civile globale per porre fine al massacro in corso nella Striscia di Gaza, dove – come recita il testo della mozione approvata dal consiglio comunale – “non è più in corso una guerra, ma una punizione collettiva che assume i contorni di un genocidio”. Martedì 29 luglio è stata una giornata di grande significato per la cittadinanza di Allumiere: su proposta congiunta del Pd Allumiere e del gruppo Insieme per Allumiere, è stata approvata una mozione che chiede al Governo italiano di agire con forza e urgenza per fermare la crisi umanitaria in Palestina. La mozione – letta in aula da Enrico Fracassa – integra il documento già approvato a febbraio per il riconoscimento dello Stato di Palestina, e contiene una denuncia esplicita della situazione a Gaza, dove ogni giorno si registrano morti non solo a causa dei bombardamenti, ma anche per fame e mancanza di assistenza. Il documento denuncia con fermezza il blocco deliberato degli aiuti umanitari da parte del governo israeliano, la fame imposta come arma di guerra, l’inadeguatezza della Gaza Humanitarian Foundation e l’urgenza di affidare la gestione degli aiuti esclusivamente alle agenzie dell’Onu. Viene inoltre chiesto al Governo italiano di farsi promotore attivo di un cessate il fuoco, e di esporre la bandiera palestinese sugli edifici comunali in segno di solidarietà. In contemporanea, in piazza della Repubblica si è svolta una partecipata manifestazione popolare dal titolo “Fai rumore per la Palestina”. Un presidio silenzioso ma sonoro, fatto di pentole, mestoli e bandiere, per dire basta al silenzio, alla violenza e all’indifferenza. Cittadini e cittadine si sono ritrovati per un gesto simbolico e collettivo: indossando magliette con i colori della bandiera palestinese, hanno fatto risuonare le loro pentole come segno di dissenso pacifico e richiesta di giustizia.
«Abbiamo fatto rumore per chi non ha più voce, per chi vive sotto le bombe, per chi sogna un futuro diverso», si legge nella nota diffusa dal circolo del Partito Democratico locale.
“Non possiamo restare indifferenti davanti a una tragedia umanitaria di questa portata. La pace non è mai un’utopia se in tanti la chiedono insieme.” L’iniziativa ha visto il coinvolgimento di numerosi cittadini e l’impegno di attivisti come Umberto Di Pietrantonio, Rita Moraldi e Mauro Mocci, che hanno promosso la mobilitazione. Il testo della mozione sarà ora inviato ufficialmente alle più alte cariche istituzionali: alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro degli Esteri Antonio Tajani, e ai presidenti di Anci, Ali e Upi, con la richiesta di una presa di posizione netta dell’Italia per la tutela dei diritti umani e il rispetto del diritto internazionale. L’approvazione della mozione, unita alla partecipazione alla manifestazione in piazza, rappresenta un grande gesto di solidarietà e un’importante vittoria politica per i promotori dell’iniziativa. Un messaggio chiaro: Allumiere non tace. Di fronte alla barbarie, il silenzio è complicità. E la voce delle comunità locali può – e deve – contribuire a cambiare il corso della storia.
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