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TOLFA – È il giorno che tutta Tolfa aspetta con il fiato sospeso. Quello in cui si sentono forti i battiti del cuore, il suono degli zoccoli, il respiro della terra.
Oggi, al Polo Fieristico “La Nocchia”, va in scena la 35ª edizione del Torneo Rionale dei Butteri, una delle manifestazioni più identitarie e amate del borgo collinare. Un evento che è molto più di una gara equestre: è tradizione, appartenenza, passione collettiva. È il volto autentico della Tolfetanità.
In paese, l’atmosfera è carica di emozione. L’adrenalina corre già nei vicoli, nelle scuderie, nei cuori. Perché oggi, in palio, non c’è solo un drappo:”la bandiera”, c’è l’onore di rappresentare il proprio Rione, di alzare al cielo la fierezza di una comunità, di portare avanti una storia che affonda le radici nel cuore più profondo della Maremma laziale. O)ggi, durante il Torneo dei Butteri sarà consegnata una targa ai famigliari in onore di due grandi uomini e volontari tuttofare, ossia Antonio Filabozzi e Vittorio Ferlicca che hanno lasciato in tutti i tolfetani un segno indelebile e un grandissimo esempio. Il tema scelto per quest’edizione è “I Butteri nell’anno giubilare 2025”. Quella del Torneo Rionale dei Butteri è una tradizione lunga trentacinque anniNato alla fine degli anni ’80 su impulso della Pro Loco e di un gruppo di appassionati legati alle radici rurali del territorio, il Torneo ha saputo trasformarsi, crescere, rinnovarsi senza mai tradire la sua essenza. Anno dopo anno, ha visto il susseguirsi di generazioni di cavalieri, famiglie, rioni, cavalli, trasformandosi in un autentico palcoscenico di cultura contadina e spirito sportivo.I giochi si ispirano ai gesti quotidiani del buttero: montare a cavallo, affrontare un vitello, saltare un ostacolo, maneggiare una lancia. Prove nate dal lavoro nei pascoli che diventano spettacolo e competizione. Il tutto con un regolamento moderno, attento al benessere degli animali e alla sicurezza dei cavalieri, ma sempre rispettoso delle origini. Negli anni, il Torneo ha visto protagonisti leggendari e imprese memorabili. Indimenticabili le vittorie del Rione Casalaccio nei primi anni 2000, la tripletta della Sughera tra il 2012 e il 2014, le cavalcate vittoriose della Lizzera con la famiglia Papa e lo storico trionfo della Rocca nel 2018, che mise fine a un lungo digiuno. Lo scorso anno, nel 2024, è stato il Rione Poggiarello a imporsi, con una prestazione impeccabile e una squadra compatta e precisa. Oggi, torna in campo per difendere quel titolo, ma la concorrenza è agguerrita. Ogni Rione si è rafforzato, ogni cavaliere è affamato di vittoria. La tensione è alle stelle. Ai vincitori il Drappo realizzato da Daniela Salvatori. I Rioni, le squadre, la sfidaScenderanno in campo i sette Rioni storici. Il Poggiarello, gialloverde, guidato dal presidente Franco Smacchia che schiera i tre cavalieri Stefano e Moreno Olivetti e Marco Santacroce. Il Casalaccio, rossoverde, con il presidente Daniele Mercuri, punta su Dario Cascianelli, Giuseppe Testa e Massimo Morra. Il Rione giallorosso Sughera, presieduto da Daniele Pasquini, si affida a Pierluigi e Alessandro Papa e Alessio Testa. Il Rione Battaglione, blugiallo, schiera Andrea Corrado, Francesco Fiorucci e Fabrizio Fronti. Il Rione biancoazzurro Cappuccini, presieduto da Mauro Maranini, schiera Giulio Onori, Pierluigi Befani e Aleandro Dini. Il Rione Rocca, biancorosso, con la guida di Veronica Vannicola, presenta Riccardo e Andrea Fracassa e Daniele Piermarini. Grande attenzione sul Rione Lizzera, biancoverde, l’unico con una donna alla presidenza, Maria Teresa Papa, e l’unica amazzone in gara, la veterinaria Marta Papa, che gareggerà con Livio Santoni e Guido Agostini.La speaker Lucia Tagliani aprirà la gara alle 18. Le tre prove – il Gioco dell’Anello, il Gioco del Cappello e la Prova di Abilità – saranno cronometrate dai cronometristi di Civitavecchia. Saranno a disposizione l’esperto e ottimo medico dottor Mauro Vannicola e il bravissimo veterinario Daniele Bonanni, con la garanzia di un evento svolto in piena sicurezza per animali e partecipanti. Il maniscalco Franco Smacchia, punto di riferimento insostituibile, è come sempre al fianco dei cavalli in ogni fase della manifestazione. Tutto questo è possibile grazie a un’enorme macchina organizzativa. La Pro Loco, con la presidente Giuseppina Esposito e gli altri membri del direttivo Dario Cascianelli, Gianmarco Canestrari, Elisabetta Marini e Maria Chiara Testa, ha coordinato nei giorni scorsi un lavoro intenso per sistemare e allestire al meglio il campo de “La Nocchia”. Al suo fianco la Prociv, l’Università Agraria, decine di volontari e il preziosissimo contributo del Motoclub Rugged dei Monti della Tolfa, che cura con grande meticolosità l’impianto sportivo, dotato di sistema di illuminazione per la competizione notturna.La sindaca Stefania Bentivoglio sarà presente per sostenere i Rioni e condividere con la cittadinanza uno degli appuntamenti simbolo della comunità. Le coppe, offerte dalla Pro Loco, saranno assegnate alle prime tre squadre, ma in realtà, a vincere sarà tutta Tolfa. La Tolfetanità corre a cavallo perchè Tolfa è l’unico comune ad aver creato un registro anagrafico per il Cavallo Tolfetano, razza riconosciuta nel 1992, un tempo in via di estinzione, oggi tornata a brillare grazie all’impegno di chi crede in un’identità forte. E a quel patrimonio genetico e culturale, il Torneo rende omaggio. Perché qui si corre, sì, ma non solo per vincere. Si corre per tenere vive le radici. Per far sentire che la Tolfetanità non è un ricordo, ma una forza viva, giovane, orgogliosa. Alle 18 si alza il sipario. Le luci si accendono, i Rioni si schierano. Il silenzio dura solo un istante. Poi, tutto si trasforma: galoppi, grida, cuore. È il Torneo dei Butteri. È Tolfa che parla. E parla forte.
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