CERVETERI - «Su un eventuale nuova Provincia si devono coinvolgere i cittadini e le parte politiche». Alla sindaca Elena Gubetti, probabilmente, non è piaciuto il mancato invito alla riunione tra sindaci che si è svolta a Santa Marinella per il nuovo progetto Provincia Porta d’Italia a cui potrebbero aderire i comuni del litorale a nord di Roma. E non ha espresso delle critiche nemmeno troppo velate. «Si parla – prosegue – di un’adozione in Consiglio comunale di una delibera che darebbe l'indicazione della volontà delle amministrazioni di aprire l'iter per far nascere il nuovo Ente. Delibera che nonostante abbia più volte chiesto di visionare, a tutt’oggi, non ho avuto il piacere di leggere. È un piano poco chiaro, per chiedere la formazione di una nuova provincia, all'interno della quale si troverebbero il porto di Roma e l'aeroporto della Capitale». Gubetti, sempre attraverso una nota ufficiale, fa sapere di aver partecipato a diversi incontri e sul tema si era resa disponibile al confronto, con l'intento preciso di valutare se questo strumento possa essere a vantaggio del territorio di Cerveteri «senza mai dare conferme o segnali di approvazione» ci tiene a precisare «con l’impegno semmai di parlarne prima con le rispettive maggioranze politiche e ovviamente con i nostri cittadini». Ad aver partecipato i sindaci di Fiumicino, Ladispoli, Santa Marinella, Civitavecchia, Tolfa e Allumiere, con Alessio Pascucci a titolo personale di Cerveteri (è anche consigliere di Città Metropolitana), Giulivi per Tarquinia in rappresentanza di Monte Romano e di tutto il litorale etrusco, si sono riuniti nella sede municipale di Santa Marinella.

La sindaca etrusca quindi ora frena. «Ad oggi – conclude - non ho avuto alcuno studio a supporto della creazione di una nuova Provincia e delle effettive conseguenze sui territori. In genere, dopo la riforma Delrio, si occupa di settori estremamente delicati come la difesa del suolo, la difesa dell’ambiente, dei trasporti, dello smaltimento dei rifiuti, dell’istruzione secondaria di secondo grado. Alla Provincia, inoltre, fanno capo rilevanti funzioni di programmazione, in particolare il piano territoriale di coordinamento che determina gli indirizzi generali di assetto del territorio. In che modo la gestione di tutte queste competenze potrebbe migliorare uscendo dalla Città di Roma Capitale?».

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