CIVITAVECCHIA – A ridosso del lungo ponte di Ognissanti e della commemorazione dei defunti, va avanti la polemica legata alle estumulazioni nei reparti Guglielmi XXIV – XXV e XXVI del cimitero monumentale di via Aurelia Nord, come da recente ordinanza del Comune. Un’ordinanza contestata da Orme di Persefone, associazione nata con l’obiettivo di tutelare il cimitero monumentale. «Il Comune di Civitavecchia ha pubblicato l'ennesima ordinanza - l'ultima di una lunga serie inaugurata nel 2016 - per l'estumulazione delle salme che riposano da quasi 200 anni nel reparto Guglielmi del cimitero di via Aurelia nord. Si tratta anche questa volta di 63 loculi siti in una delle parti più antiche e belle del nostro cimitero, che ad oggi è quasi completamente scomparso» avevano tuonato nei giorni scorsi. «Si tratta delle ultime estumulazioni» ha confermato l’assessore Manuel Magliani, con delega proprio ai servizi cimiteriali, annunciando come, a novembre ormai, dovrebbero essere pronti i 400 nuovi loculi al cimitero nuovo di via Braccianese Claudia, che saranno consegnati al comune entro la fine dell’anno, a disposizione dei cittadini quindi ad anno nuovo. Questo permetterebbe al Pincio di avere un margine di circa 2 anni e mezzo per procedere nel frattempo con il progetto a lungo termini, quello dei 3500 nuolvi loculi da realizzare attraverso project financing. Il Comune avrebbe anche chiesto a Csp di adoperarsi per non mandare perse lapidi ed epitaffi durante le estumulazioni, per cercare di conservare almeno in parte la memoria della città. «Ci auguriamo vivamente che siano le ultime estumulazioni - hanno quindi replicato da Orme di Persefone - tuttavia, anche se questo fosse vero, il danno è fatto: il reparto Guglielmi è di fatto scomparso con le nuove sepolture e le lapidi sembrano essere sparite, insieme agli epitaffi. Ci auguriamo poi che, in relazione alla comunicazione data da Palazzo del Pincio a Csp sulla "conservazione" di epitaffi (quindi delle lapidi? abbiamo ben capito?) e fotoceramiche, venga accolto il nostro progetto - inviato formalmente all'amministrazione nel novembre 2021 - di creare un "muro del ricordo" all'interno del vecchio cimitero». Sulla realizzazione dei 400 nuovi loculi l’associazione esprime dubbi sul fatto che questi potranno coprire le esigenze della cittadinanza per almeno due anni e mezzo. «Centocinquanta loculi all'anno per una città che nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019 registra, da dati Istat, una media annua di 572 decessi all'anno? - si chiedono - e se i loculi venissero (giustamente) venduti a coppia, permettendo a chi resta il diritto di riservarsi un posto vicino alla persona cara? I 400 loculi in imminente costruzione, coprirebbero sempre questo periodo temporale? E, soprattutto, al termine degli ottimistici due anni e mezzo cosa succederà? Ci ritroveremo in emergenza, proprio come adesso».

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