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LADISPOLI - Prosegue l'iter per l'avvio, con i fondi del Pnrr, di una "stazione di posta" da mettere a disposizione delle persone in grave difficoltà economica (clochard inclusi). I soldi ci sono. I locali pure. Ora si attende il completamento dell'iter per avviare il servizio e soprattutto se i fondi a disposizione, visti anche i costi delle materie prime aumentati considerevolmente, basteranno o meno a realizzare il tutto. Si partirà con la ristrutturazione dei locali.
«Alcuni sono stati individuati a via Ancona, altri su via Aldo Moro ai quali si aggiungeranno anche altri immobili a nostra disposizione da ristrutturare», ha spiegato il delegato alle politiche sociali, Fiovo Bitti. All'interno di questi locali sorgeranno, con accordi con il terzo settore e associazioni, alcuni servizi collegati ai servizi territoriali come ad esempio un ufficio che aiuti a sbrigare alcune pratiche, altri per soddisfare alcuni bisogni primari di cura. A questo andrà poi ad aggiungersi un altro progetto mirato sull'abitazione e dedicato sempre alle famiglie in difficoltà e ai senza tetto che si occuperà, ad esempio, di espletare le pratiche necessarie all'ottenimento della residenza fittizia. Per procedere ovviamente si inizierà con l'avvio di tavoli di confronto con tutte le realtà che saranno coinvolte.
I CLOCHARD NEL PARCHEGGIO DELLA STAZIONE FERROVIARIA
Intanto, mentre a palazzo Falcone si lavora per l'avvio dei progetti finanziati dal Pnrr, i riflettori della città e in particolare dei pendolari e dei residenti di Cerreto e Campo Sportivo, continuano a essere puntati su quel parcheggio preso "d'assalto" da alcuni mesi dai clochard. Diversi i camper, aumentati nel tempo, e gli accampamenti che sottraggono spazio alle auto di chi vive nel quartiere o di chi viaggia col treno per motivi di lavoro.
A tal proposito l'amministrazione, a quanto pare, starebbe lavorando sulla "falsa riga" dell'intervento realizzato per i rifugiati ucraini: individuare, cioè, associazioni che possano impegnarsi nel trovare e mettere a disposizione degli immobili da destinare, in questo caso, non ai rifugiati, ma proprio ai senza tetto. Progetto, questo, che potrebbe essere avviato già a settembre.
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