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Anacronistico presentare le 3 mozioni - della maggioranza, di Fratelli d’Italia e del Pd - su Gaza. È il motivo per cui, alla luce dell’accordo di pace siglato a Sharm el Sheikh, tutti hanno concordato sul ritiro dei tre distinti documenti dalla trattazione prevista nel consiglio comunale di ieri a cui la questione era stata rinviata, dopo che nella precedente seduta il tentativo di arrivare a un testo unico, visti i molti punti in comune tra le mozioni di maggioranza e del Pd, era andato a vuoto. La discussione è virata sulla sicurezza e in particolare sull'ondata di furti che, nelle ultime settimane, ha generato paura ed esasperazione tra gli abitanti di San Martino. Focus sull’importanza delle misure di prevenzione ma anche sul gruppo whatsapp con cui i residenti si scambiavano segnalazioni su eventuali movimenti sospetti. O almeno questo era l’intento originale. Come spiegato in aula dal consigliere di maggioranza Gabriele Gnignera. Con l’escalation dei furti, messi a segno di giorno e di notte, i toni dei messaggi sulla chat sono però diventati sempre più accesi con alcuni che fanno esplicito riferimento a ronde e fucili. A denunciare il clima sempre più rovente della chat sia esponenti di maggioranza che di opposizione: Gnignera del Patto civico, Laura Allegrini di Fratelli d’Italia e Lina Delle Monache del Pd. Tutti e tre hanno rimarcato il fatto che su quella chat stiano girando «dichiarazioni pericolose». «In quella chat si incitava a farsi giustizia da soli, cosa gravissima» ha evidenziato Delle Monache ricordando di aver chiesto alla sindaca la presenza di un vigile di quartiere: «Una presenza che girando per il borgo e i dintorni farebbe da deterrente». La consigliera del Pd inoltre ha chiesto alla prima cittadina di farsi portavoce presso il prefetto affinché «si possa supportare con pattuglie l’attività dei due carabinieri della stazione di San Martino». Laura Allegrini, oltre a ribadire la necessità di presidiare il territorio con un vigile di quartiere, ha chiesto lumi in merito alle telecamere perché «l’unica presente non funziona» e se il Comune ne ha previste altre. Ha poi fatto presente che il gruppo di controllo del vicinato, composto da circa 400 persone, ha redatto una mappa di San Martino individuando 20 punti sensibili in cui installare altrettante telecamere. In materia di sicurezza, oltre a un’informativa sulla recente riunione in prefettura in cui si è parlato anche del rafforzamento dei controlli nelle frazioni, la sindaca Chiara Frontini ha riferito sulle iniziative messe in campo dal Comune. A iniziare dalla videosorveglianza. «Sono state finanziate 31 telecamere, di cui 21 già installate, oltre a quelle previste nei progetti Pnrr tra cui il parcheggio del Sacrario e presso le isole di prossimità». Nello specifico per San Martino «è stata installata una, ancora non funzionante, e altre due arriveranno». Ha quindi evidenziato l’importanza delle misure di controllo di vicinato attuate, la comminazione di «oltre 50 multe per violazioni dell’ordinanza anti bivacco» e il prosieguo dei controlli sulle occupazioni abusive e sui minimarket «con diverse sanzioni elevate». Focus anche sull’immigrazione, in particolare sul problema dei minori stranieri non accompagnati per i quali «i finanziamenti governativi a copertura non vengono più erogati da tempo». Una situazione che rischia di essere un elemento di criticità per il bilancio comunale. «Attualmente a Viterbo abbiamo 18 minori non accompagnati, la cui accoglienza e sostentamento ammonta a oltre 400mila euro annui a carico dell’amministrazione». Un fenomeno che impatta non solo sul nostro Comune ma sull'intero territorio nazionale tanto che «sulla tematica in settimana si terrà una riunione dell’Anci» ha annunciato Frontini.