PHOTO
La “Stazione di posta” non sarà un dormitorio, previsti invece uffici per accoglienza e ascolto di persone in difficoltà. Gli assessori Aronne e Giliberto lunedì sera hanno spiegato ai residenti del quartiere Santa Lucia la struttura che nascerà nell’immobile comunale di via Ferrarin. Ma la spiegazione non ha convinto gli abitanti della zona e il comitato che da settimane manifestano le loro perplessità. Come è noto, il confronto è stato accesso. «Nonostante i singolari tentativi degli amministratori di portare il dibattito lontano dalle reali preoccupazioni dei cittadini, come anche noi del gruppo “Per il Bene Comune - Movimento civico Rocca presidente” abbiamo sottolineato durante l’incontro con i nostri rappresentanti Cinzia Burla e Marco Pallucca - racconta la consigliera Luisa Ciambella - ci siamo trovati di fronte a spiegazioni infarcite di buone intenzioni ma prive di dettagli concreti, che non hanno risposto alle reali preoccupazioni dei residenti, che temono un impatto negativo sulla vivibilità, sulla sicurezza e sull’identità del quartiere.
Gli assessori hanno descritto il progetto come un centro di assistenza temporanea rivolto a persone in grave povertà, supportato da realtà del terzo settore come Caritas ed Emporio Solidale, con servizi che includerebbero anche l’alloggio notturno. Un’idea che, nei fatti, non si discosta dalle caratteristiche di un dormitorio o centro per migranti, alimentando il timore diffuso che si tratti solo dell'inizio di un processo destinato a trasformare l’area in una zona di emergenza sociale. Per questo, durante la riunione non sono mancati momenti di tensione».
Molti residenti hanno espresso la volontà di fermare il progetto, chiedendo di destinare l’immobile a un centro polivalente per la terza età, a beneficio delle comunità di Santa Lucia ed Ellera. «Un’idea concreta che risponderebbe alle esigenze vere del territorio e promuoverebbe socialità e inclusione intergenerazionale» sottolinea Ciambella.
«A destare ulteriore perplessità - aggiunge - è stata la fretta con cui si vuole impegnare oltre un milione di euro di fondi Pnrr, senza un reale confronto con la cittadinanza. Come dichiarato dall’assessore Aronne, 600 mila euro sarebbero destinati a ristrutturazione e servizi, ma resta il dubbio che l’intero finanziamento possa essere impiegato per un progetto che non gode del consenso del quartiere».
Dal Comitato Santa Lucia è stata evidenziata la volontà di promuovere tutte le iniziative utili a bloccare la realizzazione del centro e chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario. «Una proposta - dice ancora Luisa Ciambella - che il gruppo “Per il Bene Comune - Movimento civico Rocca Presidente” è pronto sicuramente a sostenere, al fianco dei cittadini, affinché possano vivere in una città sicura, ascoltata e costruita con il loro coinvolgimento. Chiediamo trasparenza, partecipazione e buon senso, e ci mettiamo a disposizione - conclude - per supportare tutte le azioni necessarie a difendere il diritto dei residenti di decidere sul futuro del quartiere in cui vivono».