«Il progetto del centro di seconda accoglienza nel quartiere di Santa Lucia, seppur fondato su un'iniziativa sociale importante e meritevole, è stato gestito dall'amministrazione comunale con la totale mancanza di ascolto e condivisione con i residenti e con il comitato di quartiere». Lo dice la consigliera del Pd, Alessandra Troncarelli.

«Ancora una volta – aggiunge – assistiamo a decisioni calate dall'alto, senza alcun confronto con chi vive ogni giorno il territorio. I cittadini di Santa Lucia hanno giustamente reagito con preoccupazione e malcontento a una scelta imposta, che non è stata spiegata né presentata con la chiarezza che meritavano. Proprio l'amministrazione, in occasione del progetto per il ponte ciclopedonale tra Santa Lucia e Santa Barbara, aveva parlato di condivisione e dialogo con il comitato. È inaccettabile che, nel momento in cui il confronto era necessario, questo si sia del tutto interrotto. Questo è il primo errore. Il secondo è arrivato nella riunione pubblica di lunedì scorso, dove è emersa nuovamente una mancanza di chiarezza». Troncarelli osserva che «si è passati dal parlare di un centro riservato a persone già seguite dalle associazioni del terzo settore, a descriverlo come un servizio aperto a tutti i cittadini. A cosa serve realmente questo centro? A chi è rivolto? Ancora oggi non lo sappiamo con certezza». La consigliera dem ribadisce «il valore del progetto in sé e ringrazio sinceramente le associazioni del terzo settore per il lavoro prezioso che svolgono, offrendo assistenza a chi si trova in difficoltà. Tuttavia, ogni intervento sociale deve essere pensato nel contesto in cui viene inserito. Santa Lucia è un quartiere esclusivamente residenziale, privo di alcuni servizi essenziali, come ad esempio una fermata dell'autobus. È impossibile localizzare una struttura del genere senza tenere conto delle esigenze logistiche, dei residenti e degli stessi utenti».

Durante l'incontro è stato dichiarato dagli assessori che, terminato il progetto a giugno 2026, l'immobile sarà destinato a un centro anziani. «Prendiamo atto di questa volontà - dice ancora Troncarelli - ma attendiamo una delibera ufficiale di giunta che lo confermi. Infine, sottolineo un principio fondamentale: quando si attivano progetti a scadenza di qualsiasi natura che riguardano in generale la presa in carico di cittadini, è necessario da parte di chi governa garantire la continuità assistenziale. Il lavoro del terzo settore non può essere limitato nel tempo e interrotto per esaurimento fondi. Se l'amministrazione crede veramente nell'utilità del centro, allora è auspico che si impegni a trovare per il futuro una sede adeguata, affinché questo servizio possa proseguire senza interruzioni».