CIVITAVECCHIA – «Si lavora sempre per migliorare. E l'armamento va senz'altro in questa direzione per la sicurezza degli agenti ed una maggior percezione di sicurezza da parte dei cittadini». Il consigliere della Lista Tedesco Alessandro D’Amico replicando alla contrarietà espressa dal capogruppo del Pd Marco Piendibene, invita tutti i colleghi consiglieri a riflettere «con serietà e serenità, facendo la cosa giusta nel condividere questo provvedimento per il bene dei lavoratori e della città». In particolare D’Amico ricorda che «a seguito della Legge Quadro n.65/86, il D.M. 145/87 è esclusivamente dedicato al porto dell'arma per gli agenti di Polizia Locale con la qualifica di ausiliari di pubblica sicurezza. È il caso dei nostri agenti - spiega - a cui anche una sentenza del Tar dell'Emilia Romagna dà ragione dichiarando che qualora non si proceda all'armamento, si lede il diritto dell'operatore alla propria difesa personale. Non c'entra quindi il discorso criminalità. Il comma 2 dell'art. 20 dello stesso D.M. specifica quali siano i servizi da dover svolgere armati: tutti i servizi esterni, i servizi notturni, di pronto intervento e di controllo della casa comunale. A mio avviso non rientra quindi nell'opinione personale dei singoli portare avanti questo regolamento sull'armamento, bensì recepire ciò che la Legge prevede. Oltretutto vi è la richiesta esplicitata dagli agenti che svolgono servizio esterno con una lettera firmata dagli stessi ed il favore (e la non contrarietà di alcuni) dei sindacati più rappresentativi all'interno del Corpo. Inseriremo in seconda battuta anche la possibilità di sperimentare il teaser. Non è un fatto ideologico ma di buon senso. Non a caso anche Regioni e Comuni di sinistra, come in Emilia Romagna e Toscana, hanno un efficiente servizio di Polizia Locale con la dotazione dell'arma. E possiamo, perchè no, guardare anche ai nostri più piccoli Comuni confinanti come Tarquina e Santa Marinella che svolgono il servizio armati. Sulle altre attività che il consigliere Piendibene rimarca - ha concluso D’Amico - posso solo dire che le condivido perchè sono complementari e non alternative all'armamento: la polizia di prossimità, il cosiddetto vigile di quartiere e la formazione sono alla base del lavoro di polizia locale e sono attività che nonostante tante difficoltà sono portate avanti».

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