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CIVITAVECCHIA – Natale all’insegna della tradizione, culinaria e non, e della spesa “intelligente”. I primi dati arrivano dalla Confcommercio Litorale nord: «Abbiamo rilevato che il 62% delle persone intervistate organizzerà i cenoni di Natale e Capodanno restando a casa, nello specifico il 44% ha dichiarato che ordinerà l’asporto. Oltre il 65% - spiegano dall’associazione di categoria - opterà per cucinare menù di pesce, almeno il 20% ha dichiarato che ci sarà una forte presenza di portate vegane e oltre il 74% ha dichiarato che farà particolare attenzione all’abbinamento cibo vino, con specifiche scelte relative a spumante e prosecco, quasi la totalità degli intervistati ci ha detto che saranno presenti in tavola dolci di tutti i tipi, con attenzione a dolci locali ed artigianali. Fra gli antipasti sicuramente presenti insalata di mare, carpaccio di salmone, insalata di polpo, polpetti alla Luciana ed ovviamente tutta una serie di crudi. Fra i primi piatti invece i classici spaghetti alle vongole, tortellini in brodo per il pranzo del 25 e lasagna fatta in casa. Immancabile pesce al forno con patate e secondi di carne come arrosti e carne alla brace. Si chiuderà con i tipici biscottini Civitavecchiesi e maritozzetti con la panna, oltre a tutti i classici sempre presenti come pandori panettoni e torroni di ogni varietà». Dati simili arrivano dal mercato di Civitavecchia, custode della tradizione culinaria cittadina. Come spiega Marco Cirillo della pescheria Lampo «quest'anno il civitavecchiese ha fatto spesa prima», la situazione è simile allo scorso anno. I Natali sono «più poveri e tanti hanno acquistato prodotti prima cercando di risparmiare. Una spesa intelligente perché per noi guadagni sono invariati rispetto allo scorso anno. I clienti ci hanno aiutato, una spesa spalmata cercando l’occasione e frutti di mare l’ultimo giorno». Ad andare per la maggiore polpi di scoglio, calamari gamberoni e scampi. «I prezzi - conclude - sono rimasti invariati rispetto al 2022 anzi alcuni prodotti sono anche calati». Nel complesso ci sono meno soldi, tra crisi e rincari. Acquisti a rilento invece sugli altri fronti, complici i ritmi di vita spesso distanti dalle tempistiche del mercato e una cronica mancanza di parcheggi. Sul cibo, però, il civitavecchiese continua a spendere. «Il mercato - spiega Iuri Mezzana, della macelleria Mezzana - ha tutti prodotti eccezionali e tante persone preferiscono la qualità che trovano da noi». La clientela premia la qualità e anche su carne, frutta secca e frutta il civitavecchiese continua a spendere. «Facciamo parecchie offerte e le persone si fidelizzano. Anche quest’anno - conclude Mezzana - a farla da padroni sulle tavole dei civitavecchiesi, per quanto riguarda la cane, sono agnello e maialino che quest’anno sono saliti di prezzo e porchettine: la tradizione rimane quella». Discorso simile anche per i ristoratori. «La maggior parte dei ristoratori intervistati - continuano dalla Confcommercio Litorale nord -, il 72%, ci ha detto che le prenotazioni quest’anno procedono leggermente lente, abbiamo rilevato che il prezzo medio per un menù del 24 Dicembre è di circa 64 euro e di circa 85 euro per quello relativo all’ultimo dell’anno. Quasi la totalità dei ristoratori propone menù di pesce, di carne e vegani oltre a menù dedicati ai bambini, in molti casi anche particolare attenzione a chi ha intolleranze alimentari».
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