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Il Figlio ci confida il Padre. L'accesso a Dio, l'infinitamente inaccessibile alle pretese dell'intelligenza spesso presuntuosa ed egocentrica! E lo fa con parole semplici, comprensibili ai piccoli e disponibile a coloro che sono stanchi e oppressi, miti ed umili di cuore! Cinque versetti, la misura di un tweet, custodiscono l'entrata in Dio. Gesù parla a tutti, non solo ai dodici, perché tutti siamo stanchi e oppressi e ognuno può comprendersi e mostrarsi piccolo, ossia mite e umile di cuore. Non sempre chi porta un peso ha il cuore triste.
San Paolo scrive: "Le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura". La preghiera è diretta a Qualcuno; per molti è necessaria anche la direzione verso un luogo. Il Vangelo di Gesù ci dice dove indirizzarci: "Venite a me"; che non è indicazione del verso, ma insegnamento del cosa e del come ("imparate da me"). Che cosa ha nascosto il Padre "ai sapienti e ai dotti" e ha mostrato "ai piccoli"? Gli esperti di cose dello Spirito dicono che il segreto di Dio è il mistero della passione e morte di Gesù; solo i piccoli possono capirla perché rappresenta la suprema umiltà di Dio, la sua "piccolezza".
*Don Ivan Leto
sacerdote della Diocesi
Civitavecchia Tarquinia