CERVETERI - È convinto della bontà della decisione presa dal consiglio d’istituto, il dirigente scolastico, Riccardo Agresti. Vista la presenza di una sola classe all’interno del plesso di Ceri, la dirigenza scolastica ha infatti deciso di spostare i 19 bambini in una classe a Borgo San Martino dove sarebbe così realizzato un polo dell’infanzia. E sempre a Borgo San Martino andrebbero a finire le classi dell'infanzia di Valcanneto. Viceversa le classi della primaria di Borgo San Martino andrebbero a finire nella sede centrale della Don Milano. «In questo modo - ha spiegato il dirigente scolastico, Riccardo Agresti - avremo due poli omogenei di classi con bambini della stessa età. La vicinanza infatti di una classe primaria a quella dell'infanzia, se da un lato può sembrare una cosa "carina" dall'altra parte può essere un problema. I bambini più piccoli magari parlano ad alta voce, cantano le canzoncine, andando a disturbare gli alunni delle classi primarie che invece hanno bisogno di concentrarsi per imparare a leggere e scrivere». Per quanto riguarda i disagi che questi spostamenti potrebbero causare ai genitori di bambini frequentanti classi diverse, il dirigente ha chiesto all'amministrazione comunale di mettere a disposizione una navetta tra le strutture scolastiche delle due frazioni. In questo modo i genitori potrebbero accompagnare come sempre i propri figli alla scuola "originaria" e riprenderli sempre lì. Sarà poi la navetta a trasportarli nell'istituto che andranno a frequentare. «Visto il breve tragitto che dovrebbe essere percorso - ha spiegato Agresti - abbiamo chiesto che questo trasporto venga meso a disposizione in maniera gratuita ma la decisione non dipende da noi». Insomma, l'ultima parola a tal proposito spetterà all'amministrazione comunale etrusca. E il plesso di Ceri? Non essendoci più alunni, almeno per il momento, chiuderà. «Bisogna pensare anche al riparmio. Si tratta di una scuola che ad oggi ospitava solo 19 bambini di una classe quando al suo interno sono presenti cinque classi e una mensa che, in inverno, vanno ovviamente riscaldati con grande dispendio di energia e di costi», ha spiegato ancora il dirigente scolastico. E poi c'è la questione relativa alla razionalizzazione del personale: «Essendo una classe a tempo pieno c'è necessità di due collaboratori scolastici che in questo modo potranno essere impiegati sugli altri plessi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA