CIVITAVECCHIA – Taglio del nastro per il nuovo posto di Polizia al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. Non si tratta di una vera e propria inaugurazione ma più che altro di un “trasloco”, come hanno spiegato le varie autorità intervenute durante la cerimonia. Il “posto di Polizia” scende di un piano e si trasferisce in trincea, accanto ai medici e al personale sanitario che opera nel reparto di prima emergenza dell’ospedale cittadino, in modo da offrire tempi di reazione più rapidi in caso di aggressioni o problemi.

Non si tratta certo di ipotesi remote perché, come ha spiegato il direttore generale della Asl Roma 4 Cristina Matranga, l’azienda ha mappato tutte le aggressioni avvenute e «ne abbiamo – ha detto -, in media, tra le 40 e le 50 l’anno, 4 al mese, 1 alla settimana. Ma ci sono altri dati che sono importanti, anche per capire quali sono le misure che noi possiamo prendere. Il 43% circa di queste aggressioni è fatta da utenti che non riescono ad avere notizie dei propri congiunti che spariscono dietro la porta, il 23% da persone che vogliono saltare il triage. Voglio ringraziare il dirigente del commissariato Luca Pipitone per la sensibilità dimostrata. Faremo di tutto per contrastare questo fenomeno e il posto di Polizia è soltanto una delle misure che stiamo mettendo in campo, sono state effettuate – e ce ne saranno altre – iniziative formative per gli operatori per quanto riguarda le tecniche di de-escalation ma stiamo pensando anche ad un software che possa dare informazioni a chi è in sala d’attesa».

Il direttore Dea e primario del Pronto soccorso Beniamino Susi ha ringraziato la direzione aziendale e la Polizia parlando di un «ulteriore passo migliorativo. L’idea di avere il posto di Polizia proprio dove arriva il paziente è importante. Ricordiamo che le aggressioni non sono solo fisiche, quelle sono solo la punta dell’iceberg. Sì è persa nell' immaginario collettivo la figura del medico che prima, forse sbagliando, poteva fare di tutto ma adesso non gli è perdonato nulla e diventa l'obiettivo della rabbia. I ritardi, l’inefficienza sistema e i pochi posti letto: si scarica tutto sul medico. Questa collaborazione ci aiuterà a migliorare le prestazioni, perché ricordiamo che episodi simili rallentano il lavoro degli operatori, e a lavorare in sicurezza».

Il vice sindaco Manuel Magliani ha aggiunto: «Io stesso sono stato ospite un mese fa del reparto e ho potuto toccare con mano la professionalità degli operatori del Pronto soccorso. Ringrazio Pipitone che in questi anni ha seguito tantissime emergenze con professionalità».

Pipitone ha ringraziato chi lavora in Pronto soccorso spiegando: «il fine con cui a livello nazionale si è attenzionato il fenomeno ha fatto sì che noi, oggi, a Civitavecchia siamo visibilmente – anche se il posto era già presente – in Pronto soccorso che è la frontiera dell'ospedale. Ora il contatto tra medico e poliziotto è immediato, siamo scesi di un piano: siamo di fronte al fronte».

La Matranga ha ricordato che il tema delle aggressioni nasconde una quantità di problematiche che «vanno affrontate mettendoci tutti insieme».

Presenti anche l’onorevole Alessandro Battilocchio e i consiglieri regionali Marietta Tidei ed Emanuela Mari.

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