MONTEFIASCONE - L'ex sindaco Massimo Paolini risponde all'attuale prima cittadina, Giulia De Santis, relativamente alle dichiarazioni sulla struttura sanitaria falisca.

«Ho letto la nota della sindaca De Santis con incredulità, nel senso che non riuscivo a credere che avesse scritto quello che ha scritto», esordisce Paolini. «La verità è sotto gli occhi di tutti: la sanità versa in una situazione catastrofica, in (minor) parte per ragioni strutturali, ma soprattutto per mancanza di investimenti nelle risorse umane - spiega -. Mancano almeno 60mila infermieri (ma sono anche di più), è inarrestabile la fuga di medici, esausti per un lavoro divenuto impossibile. Nel quadro nazionale Azione è l’unico partito a porre la sanità pubblica in cima alle priorità, con scuola e salari, e a farlo seriamente; indicando, cioè, le risorse da allocare. Anche nella Tuscia la verità è sotto gli occhi di tutti: le risorse sono insufficienti e perciò i posti letto sono insufficienti. La verità, sotto gli occhi di tutti, è che il percorso di depotenziamento dell’ospedale di Montefiascone si vuole concludere con la chiusura di quel nosocomio. Come avvenuto negli ultimi 20 anni almeno, nessuna diminuzione di servizi alla salute servirà per crearne o potenziarne altri. La verità, sotto gli occhi di tutti - prosegue Paolini -, è che Montefiascone perderà qualche altra decina di posti letto per acuti; tutta la popolazione della provincia li perderà. In questa situazione catastrofica non si capisce come venga in mente a un sindaco (di Montefiascone, che si professa di sinistra!) di scrivere che nei giorni scorsi ci sono state dimissioni programmate, come se i pazienti fossero guariti; tutti insieme. Quando è evidente che si è semplicemente smesso di ricoverare pazienti nella medicina di Montefiascone. Perché non ci sono abbastanza medici e non ci sono perché non sono stati assunti dopo i pensionamenti. Così come è evidente - aggiunge l’ex sindaco falisco - che non ci sono nuovi posti letto attivati a Belcolle; ci sono solo 22 posti letto di medicina per acuti in meno, nella Tuscia, mentre i pronto soccorso scoppiano e non si sa dove ricoverare i malati. Perché è sempre così: i tagli sono tagli, sono soltanto meno salute per i cittadini. Io ho fatto ciò che dovrebbe fare la sindaca De Santis, come qualunque altro sindaco: cercare di combattere per i diritti e i servizi ai cittadini. Nel mio piccolo, e con l’aiuto del consigliere D’Amato stiamo riuscendo a ritardare il danno, ma non lo eviteremo se non si cambierà la politica. E non si azzardi De Santis o chiunque altro a parlare di opportunismo, perché se c’è una cifra che sintetizza la mia vita politica è la lotta per la sanità, non solo a Montefiascone. Non esiste ragione perché all’ospedale di Montefiascone non continuino a essere curati pazienti acuti in un reparto di medicina; tranne la volontà di non apprestare risorse, che è una scelta politica. Ci sono decine di stanze libere per implementare un poco di attività a bassa intensità, e vocazione assistenziale – infermieristica; sempre ammesso che una cosa come la via di mezzo tra assistenza domiciliare e ospedale significhi davvero qualcosa. E blaterare di investimenti milionari non fa che peggiorare il quadro; perché la cosa più assurda che può succedere è spendere soldi pubblici per poi avere un ospedale in meno e un poliambulatorio in più, come è già successo a Ronciglione. Poi, ognuno vive la politica secondo la propria attitudine. Magari mi sbaglio, ma per me illudere i cittadini, anziché lottare per preservare ospedali, scuole, lavoro, è l’esempio perfetto - conclude Paolini - di cosa non dovrebbe fare un sindaco».

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