PHOTO
CIVITAVECCHIA – Sono stati presentati presso la sala conferenze della Fondazione Ca.Ri.Civ i risultati del primo anno di lavoro dopo la firma del protocollo d’intesa tra Asl Roma 4 e terzo settore e del questionario sulla percezione del fenomeno del gioco d’azzardo. L’indagine, condotta dalla rete territoriale per le dipendenze, coordinata dalla Uoc SerD della Asl Roma 4 e alla quale partecipano le strutture del privato-accreditato e il Terzo settore, ha avuto l’obiettivo di sondare la percezione del fenomeno tra i dipendenti dell’azienda, sensibilizzarli ed informarli sul tema e sui percorsi riabilitativi attivi sul territorio.
Come ha spiegato il direttore del SerD Giuseppe Barletta nel 2022 i giocatori in carico al SerD nella Regione Lazio erano 747, nel 2023 828. Per quanto riguarda la Asl Roma 4 nel 2023 sono stati 51 i giocatori in carico mentre nei primi mesi del 2024 sono già 40, un dato evidente riguardo l’aumento di un fenomeno subdolo e siamo solo alla punta dell’iceberg.
Una mattinata aperta dai saluti istituzionali del direttore generale facente funzione Roberto Di Cicco e dal direttore sanitario Simona Ursino che hanno lodato il grande lavoro svolto dal SerD e dalle associazioni. Il presidente de Il Ponte Pietro Messina ha spiegato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e terzo settore, sottolineando quando il lavoro nelle scuole sia fondamentale per una vera prevenzione. Una forte collaborazione tra Istituzioni e terzo settore che ha permesso «dalla firma del protocollo del 26 giugno dello scorso anno abbiamo lavorato 1 anno insieme, abbiamo dato seguito a quello che era previsto e siamo riusciti a fare tante cose».
Come sottolineato dai dati raccolti e illustrati durante la mattinata «i numeri - ha continuato Barletta - mostrano certamente un aumento, continuiamo a pensare che quello che osserviamo, in particolare sul gioco di azzardo, sia ancora la punta di un iceberg. Certamente i giocatori che hanno un problema fanno fatica a rivolgersi ai servizi, hanno paura dello stigma. Ci sarebbe bisogno di spazi neutri per accogliere queste persone, noi lo abbiamo fatto e incrementeremo questo aspetto. La massa delle persone che ha problemi di gioco ancora difficilmente si rivolge ai servizi. Sappiamo che il fenomeno è molto più esteso e quindi dobbiamo fare molto di più. Come Asl stiamo pensando ad una piattaforma online per raggiungere e facilitare il contatto dei giocatori con i servizi. Pensare ad un modo online di mettersi in contatto, di avere l’avatar che ci dice come può aiutare, stiamo pensando - ha concluso - ad una cosa di questo tipo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA