CIVITAVECCHIA – «È chiaro che rispetto alla transizione energetica il tema fondamentale è stato l’esplosione del prezzo del gas che era il metro di misura di tutti i prezzi dell’energia elettrica. In particolare per un Paese che è al 70% dipendente dall’estero ciò ha significato dover utilizzare tutti i veicoli possibili per stare in piedi. L’obiettivo che abbiamo e che ho come ministero e come governo è quello di arrivare il prima possibile ad abbandonare il carbone, non solo a Brindisi ma anche a Civitavecchia. “Prima possibile” significa entro il 2025».

Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sabato a Manduria in provincia di Taranto, a margine di un incontro nell’ambito del Forum in Masseria, rispondendo a una domanda sugli effetti che la guerra e le tensioni sui prezzi del gas hanno avuto nel ritorno alla produzione di carbone, per esempio nella centrale Enel di Brindisi. «Se io potessi lo farei domani mattina - ha aggiunto - ma la valutazione va fatta sulla realtà, in questo caso sulla crescita delle rinnovabili ma anche sul pieno utilizzo dell’idroelettrico, Ricordo che l’anno scorso abbiamo avuto il 37% in meno di produzione delle centrali idroelettriche. La siccità - ha concluso Pichetto Fratin - è un altro avversario che ci siamo a dover combattere sul fronte energetico».

«Se è vero che dobbiamo incrementare l’eolico e il fotovoltaico» per raggiungere una indipendenza energetica «la soluzione, e lo dicono gli analisti, è il nucleare», ha detto. «La settimana prossima apro una consultazione» ha detto il ministro parlando al confronto dal tema «Rivoluzione verde e transizione ecologica: strategie da mettere in campo per invertire la rotta».