PHOTO
CIVITAVECCHIA – Entro la fine del mese Enel presenterà il suo piano industriale. Il documento dovrebbe essere presentato il 20 novembre, così come anticipato nel corso del tavolo interministeriale di martedì al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del sottosegretario Fausta Bergamotto. Una cosa è certa, lo ha ribadito anche l’assessore allo Sviluppo Francesco Serpa, e lo hanno sottolineato a più riprese i vari componenti del tavolo: dal piano industriale e da quanto ci sarà scritto dipenderà molto del futuro del territorio. Da lì si partirà per indirizzare strategie futuro e rimodulare eventuali percorsi, anche quelli che sono stati inseriti all’interno del documento unico presentato proprio al Governo in occasione del tavolo.
Insomma, un tassello fondamentale, quello di Enel, per definire quello che sarà lo scenario dopo il carbone. Recentemente l’amministratore delegato di Enel Nicola Lanzetta, anche in audizione alla Camera davanti ai deputati della Commissione Bilancio, ha affermato che «Civitavecchia e Brindisi sono due siti che il sistema non reputa in grado e opportuno di convertire a gas, per entrambi ci sono due grandi direzioni sulle quali crediamo: la realizzazione di impianti di produzione fotovoltaico e la realizzazione di batterie. Enel sta realizzando – ha ricordato ancora l’ad Enel ai parlamentari – una rete di batterie molto importante, questi due siti sicuramente saranno oggetto, dal punto di vista industriale, di questa rivisitazione. Su entrambe stiamo facendo alcune riflessioni, ve le racconteremo a valle del piano industriale che presenteremo a novembre».
Anche nel corso del tavolo interministeriale, come spiegato dall’assessore Serpa, «Enel ha confermato la volontà di rimanere sul territorio e proseguire nei suoi investimenti, ma non sappiamo ancora bene come. Una volta che avremo tra le mani il piano industriale – ha spiegato – ci riuniremo di nuovo sul territorio, con la Regione prima e poi con il Governo, per proseguire questo percorso». Il piano industriale di Enel rappresenta quindi «la chiave per capire come muoverci – ha aggiunto Serpa – ci aspettiamo risposte concrete, con progetti che siano adeguati alle esigenze occupazionali, che prevedano, ad esempio, anche la produzione di quello che si potrebbe installare sul territorio».
Una filiera composta, quindi, che non si esaurisca solo con l’installazione ad esempio di un impianto fotovoltaico ma che preveda anche degli hub produttivi, per uno sviluppo di ampio respiro che possa rispondere totalmente alle esigenze occupazionali del territorio.
Accanto a questo aspetto, si guarda anche al Decreto Energia e a finanziamenti specifici che, ad oggi, sembrerebbero previsti in aree del Mezzogiorno e che invece potrebbero essere estesi anche a Civitavecchia, con la possibilità, come confermato anche dal vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, di prevedere l’attivazione ad esempio di un contratto di sviluppo che consentirebbe l’adozione di speciali accordi di programma e progetti di riconversione e riqualificazione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA