Più di 550 tra volontari, cacciatori e studenti impegnati con appostamenti notturni all'interno del parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, tra Toscana ed Emilia-Romagna. Nuova tappa di Biodiversità in volo, il progetto di Fondazione Una - Uomo, Natura, Ambiente, realizzato in collaborazione con Federparchi. L’idea dell’importanza di una gestione virtuosa del territorio e della fauna selvatica che lo popola, secondo criteri razionali e scientifici, è uno dei punti d’incontro tra i due enti e uno dei valori fondanti di Fondazione Una, che crede nella caccia come attività sostenibile e responsabile, lontana dal bracconaggio e inserita invece in un sistema che mira alla preservazione della biodiversità.

Il censimento, che quest’anno si è tenuto tra il 21 e il 23 settembre è arrivato a definire, attraverso tecniche scientifiche, il numero di cervi presenti all’interno del Parco, consentendo una più puntuale gestione della specie. Date le peculiarità del territorio delle Foreste Casentinesi, il monitoraggio è condotto con il metodo 'al bramito', che risponde alla necessità, in aree ad alta densità forestale, dove ampie superfici sono sottratte alla supervisione visiva, di determinare il numero di individui solo attraverso le tracce sonore emesse dai cervi maschi adulti, i caratteristici bramiti. Per far ciò, i volontari del censimento, dislocati nelle diverse postazioni disseminate per tutto il Parco, circa 36mila ettari, hanno ascoltato i richiami degli animali, e sfidando il maltempo hanno contribuito a mappare la popolazione di cervo e la sua presenza nei boschi. “Oggi stiamo facendo una cosa che facciamo ormai da vent'anni, e cioè stiamo facendo una stima sulla popolazione del cervo, nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi - spiega Luca Santini, presidente di Federparchi - È una collaborazione fatta tra il parco e alcuni docenti universitari, studenti universitari, volontari e anche cacciatori, perché da subito abbiamo avuto bisogno di quasi 600 persone sul territorio e questo è stato possibile grazie anche al supporto dei cacciatori che svolgono attività di caccia di selezione fuori dai confini del parco. Quindi una collaborazione che ci ha permesso di avere la popolazione di cervo sempre sotto controllo”.

Un esempio concreto, questo, delle diverse declinazioni che la tutela della biodiversità può assumere, nella gestione quotidiana di patrimoni come quelli conservati nei Parchi Nazionali italiani. Proprio per andare a scoprire tutte queste modalità, è nato Biodiversità in Volo, il progetto di Fondazione Una - Uomo, Natura, Ambiente, realizzato in collaborazione con Federparchi. Nuova tappa le Foreste Casentinesi, in occasione dei censimenti, dopo le esperienze nei Parchi Nazionali del Gran Paradiso, D’Abruzzo, Lazio e Molise, nel Parco Regionale della Maremma, nel Parco Nazionale dei Nebrodi e all’Area Marina Protetta di Capo Milazzo.