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CIVITAVECCHIA – «Ho sempre creduto che il terziario in questa città fosse sottovalutato». Inizia così una nota di Tullio Nunzi dell’associazione Meno poltrone più panchine. «Ennesima prova - tuona - la totale assenza di dati, numeri, commenti riguardo allo sciopero del terziario tenutosi il 22 dicembre. Sciopero nato da un mancato rinnovo contrattuale che si protrae da nove anni e che ha visto manifestazioni in diverse città del paese. Sciopero Importante a Civitavecchia, dove l’occupazione per circa l’80% si concentra nel terziario e dove la stragrande maggioranza delle aziende appartengono al terziario». Per Nunzi però c’è una nota stonata. «Meraviglia anche - prosegue - perché Confcommercio è così prodiga nel comunicare dati nazionali riadeguati al territorio e oltretutto i suoi vertici gestiscono media e grande distribuzione (dove si è concentrato lo sciopero); stupisce pertanto il totale silenzio, così come stupisce il silenzio dei sindacati. Ci sono state adesioni, alcune strutture sono state obbligate alla chiusura, ai turni, le percentuali sono state diverse da commercio e turismo? A livello nazionale si afferma una adesione al 70% dei lavoratori, nella nostra città niente si è riuscito - aggiunge Nunzi - a sapere, nonostante l’importanza del settore e il periodo natalizio. Come se si trattasse - conclude Nunzi - di un comparto secondario, un comparto cenerentola, che invece di passare sotto silenzio avrebbe bisogno di una nuova relazione di sistema sindacale».
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