CIVITAVECCHIA – Rafforzamento patrimoniale e crescita dimensionale, integrazione tra PMI e Grande industria e tra industria e servizi, sostenibilità, parità di genere, formazione manageriale e cultura d’impresa.

Sono solo alcuni dei temi che sono stati indicati come fondamentali per la crescita delle Pmi dal neo presidente della Piccola Industria di Unindustria per il quadriennio 2024 -2028. Cristiano Dionisi, 41 anni, direttore di Sicoi Srl, società opera dal 1980 nei principali siti industriali italiani, nel settore dei servizi integrati per gli impianti industriali e nell’isolamento navale, è stato eletto l’8 aprile scorso con il 98,72 % dei voti dall’Assemblea delle Piccole e Medie Imprese riunita a Roma, che associa circa 1.500 PMI per un totale di circa 25mila dipendenti.

Dionisi, che succede a Fausto Bianchi, ha le idee già ben chiare su quello che sarà il percorso da intraprendere in questi anni. Alle spalle ha il rilancio di Unindustria Civitavecchia, di cui rimarrà presidente fino a settembre, alla naturale scadenza di mandato.

Quali sono le principali sfide che la Piccola Industria della regione Lazio si trova ad affrontare nel contesto attuale dell'economia nazionale e internazionale? E quali strategie intende adottare per far fronte a tali sfide durante il suo mandato?

«Nei prossimi anni ci attendono sfide senz’altro complesse da affrontare ma che, al tempo stesso, offrono grandi opportunità di sviluppo a quelle imprese che sapranno interpretare al meglio i trend in corso e futuri. Nei prossimi giorni Unindustria presenterà il Piano di Sviluppo per il Lazio: una visione strategica che fa perno sulle peculiarità dei nostri territori, ma anche e soprattutto sulla centralità e sul ruolo delle Piccole e medie Imprese della Regione e sulla loro capacità di stare nel mercato.

Con la Piccola industria lavoreremo in primo luogo sulla cultura di impresa, impegnandoci a diffonderla quanto più sul territorio, al fine di consolidare, a tutti i livelli, il ruolo delle aziende come creatrici di ricchezza e valore aggiunto. Pensiamo poi di realizzare un percorso di crescita dimensionale che non ci faccia rinunciare alla nostra storica flessibilità, che favorisca percorsi di rafforzamento patrimoniale anche guardando al mercato dei capitali e che punti alla crescita e al rafforzamento delle nostre aziende.

Vogliamo diffondere maggiormente la cultura dell’export tra le imprese di piccole dimensioni, individuando e promuovendo strumenti che favoriscano la possibilità di penetrare sui mercati internazionali, in un momento nel quale purtroppo la geopolitica ci pone davanti scenari complessi, conflitti delicati e un clima di profonda instabilità. Oltre a questo, durante il percorso di confronto sui territori sono emersi molti spunti importanti nella vita quotidiana delle nostre aziende, come la sicurezza sul lavoro, la digitalizzazione, il ruolo della Capitale nel contesto regionale, il tema delle infrastrutture, il ruolo dell’Europa: tutti temi sui quali vorremmo impegnarci come componente nei prossimi quattro anni, quindi guardandoli dal punto di vista delle PMI, a supporto dell’azione di Unindustria».

Considerando il ruolo cruciale delle PMI nell'economia italiana, come intende promuovere l'innovazione e la digitalizzazione all'interno delle imprese della Piccola Industria del Lazio al fine di aumentarne la competitività e la resilienza?

«L’innovazione tecnologica è uno dei temi principali del programma che ho presentato dall’assemblea elettiva dello scorso 8 aprile. Aiuteremo i manager aziendali ad acquisire le competenze idonee a poter attivare piani di innovazione all’interno delle proprie aziende e allo stesso tempo cercheremo di collaborare con le istituzioni per supportare questi percorsi. Pensiamo di sostenere l’azione innovativa delle Pmi con azioni e strumenti concreti, anche avvalendoci di strutture come il Digital Innovation Hub».

In un contesto in cui la sostenibilità ambientale è sempre più al centro dell'agenda globale, come intende sostenere la transizione verso modelli produttivi più eco-sostenibili all'interno delle PMI del Lazio? E quali opportunità vede in questo ambito per lo sviluppo economico della regione?

«Tecnologia e sostenibilità sono due temi imprescindibili per garantire competitività alle nostre Piccole e Medie Imprese. Sul questo tema, quello della sostenibilità, lo stimolo è quello di orientare e supportare le PMI nella definizione di percorsi specifici, con particolare attenzione alle aziende che sono inserite in catene di filiera, anche alla luce delle nuove norme europee».

Infine, considerando la sua precedente esperienza come presidente di Unindustria Civitavecchia, quali lezioni e best practice intende portare con sé nel suo nuovo ruolo a capo della Piccola Industria di Unindustria Lazio per favorirne lo sviluppo e il successo nel prossimo quadriennio?

«Un aspetto che vorrei portare dall’esperienza di Civitavecchia è la capacità che abbiamo avuto di fare fronte comune. Fino a pochi anni fa il mondo imprenditoriale era frammentato e litigioso. Oggi, grazie al lavoro di Unindustria, siamo riusciti a creare un cluster di imprese competenti, consapevoli e capaci di collaborare tra di loro ed in maniera nuova con i propri clienti. Da questa esperienza sono sicuro che la collaborazione in rete e la visione di filiera siano gli elementi più interessanti da esportare come modello a livello regionale».

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