E’ stata inaugata nella Sala Alessandro IV di Palazzo dei Papi la mostra itinerante sui cento anni dell’Aeronautica Militare.

Nel corso di una semplice ma intensa cerimonia svolta alla presenza delle massime autorità religiose, civili e militari cittadine: il presidente dell’Ufficio di programma “Comitato Centenario dell’A.M.”, generale ispettore capo Basilio Di Martino, il vescovo Orazio Francesco Piazza, la sindaca Chiara Frontini ed il comandante della Scuola Marescialli A.M./Aeroporto di Viterbo, colonnello pilota Gianluca Spina, che hanno effettuato il fatidico taglio del nastro tricolore che sancisce l’apertura ufficiale dell’esposizione.

La mostra intende ripercorre i 100 anni della storia dell’Aeronautica Militare mettendo in luce i fatti ritenuti più significativi che hanno caratterizzato questo lungo periodo attraverso un percorso grafico che segue una linea del tempo la quale, partendo dalle origini proietta il visitatore verso il futuro; attraverso il suo carattere itinerante, rappresenta per i visitatori un’utile occasione per compiere un appassionante viaggio fatto di sacrificio e silenziosa abnegazione, quello del personale dell’Aeronautica Militare che ogni giorno svolge il proprio dovere ispirato dagli stessi valori fondanti che guidavano i primi pionieri dell’aria. Dopo il saluto introduttivo ed i ringraziamenti ai presenti, il colonnello Spina si è detto «orgoglioso che la Forza Armata abbia scelto la città di Viterbo per una delle tappe di questa mostra in un anno così significativo per l’Arma Azzurra; ciò testimonia l’importanza che riveste questa città per l’Aeronautica Militare e per la Difesa»; monsignor Piazza auspica che «tanti giovani possono passare a visitare questa mostra soffermandosi sui tanti eroismi degli uomini ma anche sulle prestazione dei mezzi perché vedere come volavano i primi aerei e vedere come sfrecciano oggi evidenzia sicuramente l’evoluzione della tecnologia; ma c’è di mezzo anche il cuore degli uomini e la loro professionalità nell’amore a quest’arma rivolto al servizio della comunità civile». Il generale Di Martino dopo aver portato i saluti del generale Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare alle istituzioni ed alla cittadinanza ha spiegato che: «Il motivo per cui abbiamo voluto questa mostra è raccontarci e farci conoscere dal popolo italiano; non lo abbiamo fatto per noi, noi lo sappiamo chi siamo ma è importante proporci con voi, con chi non veste l’uniforme, con quel popolo italiano da cui noi traiamo le energie ed a favore del quale tutta l’Aeronautica Militare opera quotidianamente 24 ore al giorno». Per il generale Di Martino la mostra allestita secondo la linea del tempo consente di porre in risalto tre elementi fondamentali «l’identità, perché l’identità si fonda sulla storia, la storia è identità; questa è la nostra storia, noi siamo quelli che siamo perché abbiamo un certo passato e andando avanti verso il futuro non possiamo dimenticare chi siamo e da dove veniamo (…) lo spirito di squadra: l’Aeronautica Militare è una grande squadra anche se ciò non è così scontato; pilotare un velivolo, volare, determina un infinito senso di libertà che alimenta un forte individualismo; il pilota è fortemente individualista, nonostante ciò in questi cento anni abbiamo tutti imparato a lavorare in squadra; non si può andare da nessuna parte se non si lavora in squadra; terzo elemento: la tecnologia intesa come propensione all’innovazione; l’Aeronautica non può non essere tecnologica, necessariamente deve esserlo, altrimenti non può esistere; in questi pannelli c’è tutta l’evoluzione della tecnologia».

Anche il presidente della Provincia Romoli auspica una grande partecipazione di pubblico. «Rinnovare oggi, con una mostra, cento anni di storia non serve soltanto a magnificare le gesta dell’Aeronautica Militare ma soprattutto ad educare i giovani a vivere questi momenti come crescita spirituale individuale e ricondurli a quei valori che dovrebbero contraddistinguere l’agire di tutti noi». In conclusione ha preso al parola Frontini, la quale ha evidenziato come oggi «ad abbracciare questa mostra non ci siano soltanto i militari ma tutta la comunità di Viterbo; è veramente l’abbraccio di una comunità a sottolineare, se mai ce ne fosse ancora bisogno quanto l’osmosi, la presenza dell’Aeronautica Militare abbia veramente impattato nel tessuto sociale; questa presenza, infatti, non è soltanto collegata alla missione principale della Forza Armata ma presso la vostra sede, i vostri locali, i vostri hangar si organizzano tante attività di beneficienza, convivialità, solidarietà a sottolineare come la presenza abbia fatto identità». La mostra, il cui ingresso è libero e gratuito, resterà aperta tutti i giorni fino al 10 dicembre con orario 9.30-12.30 e 15-18. Le scuole di ogni ordine e grado possono chiedere alla Scuola Marescialli visite dedicate con guida.

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