TOLFA - Si è chiusa in maniera davvero eccezionale sulle note di Fabrizio Bosso, il più grande trombettista italiano, la 14^ edizione del Tolfa Jazz organizzata in maniera impeccabile e perfetta dall'associazione omonima. "È stato il più bel concerto della mia vita" ha detto emozionato un giovane a Bosso al termine del suo live e questa esternazione di estasi è stata per lo più quella di tutti gli spettatori. Bosso si é esibito con il gruppo ''We Wonder" e hanno strabiliato tutti con la loro bravura. Bosso ha dimostrato di essere quello che è: un trombettista eccezionale ed eclettico che parla con la sua musica e trasmette un mare di emozioni. Alla fine, dopo aver salutato tutti, è rientrato a sorpresa suonando tra il pubblico in estasi. La splendida cornice verde della Villa Comunale ha ospitato nel weekend le due fantastiche serata di grandissima musica che ha esaltato non poco i tantissimi spettatori. Bosso, abitueè del Tolfa Jazz ha incantato e colpito tutto il foltissimo pubblico che gli ha tributato scrosci d'applausi. "Quasi ogni anno vengo al Tolfa Jazz perché è un festival fatto da persone che amano la musica e la gente - ha spiegato Bosso a fine concerto - per noi musicisti che giriamo tanto trovare la bella accoglienza che ci riservano qui a Tolfa è veramente bellissimo.

Devo dire che ogni volta che partiamo per venire qui lo facciamo con la certezza che troviamo tutto organizzato in modo perfetto: qui vi sentiamo protetti come a casa. Con Alessio ed Egidio e gli altri ragazzi ci sentiamo spesso, ci vediamo a Roma in altri concerti. Devo dire che ogni volta troviamo un pubblico competente, caloroso, rispettoso ed attento. Venire a suonare qui a Tolfa è un piacere, anche perché questo Borgo è bellissimo". Il Tolfa Jazz si è aperto sabato con concerti dedicati alle donne in rosa dell'associazione Susan G. Komen Italia: in rappresentanza di questa associazioni è stata presente Elisa Marrazzo, responsabile degli eventi della Susan Komen. In entrambe le seratate tutti, artisti, volontari, musicisti e collaboratori hanno indossato il logo della Komen. All'associazione è stata devoluta parte dell’incasso dello spettacolo. Presentatrice della kermesse la bravissima attrice Daniela Barra. All'apertura del Tolfa Jazz ci sono stati i saluti degli organizzatori Egidio Marcari ed Alessio Ligi e con loro ha preso la parola la sindaca Stefania. Non sono mancate poi le varie autorità fra cui la presidente della Fondazione CaricivGabriella Sarracco, la Fondazione infatti sostiene il Tolfa Jazz fin dalla prima edizione. Da qualche anno il jazz a Tolfa si coniuga anche con l'arte e per l'occasione c'è stato l'allestimento della mostra ''Parole Spartite'' e sono state presenti anche la pittrice Simona Sarti e la scrittrice Alessandra Degni (Agù): le due artiste hanno allestito un enorme pentagramma che ha circondato il palco. Emozioni e brividi per l'esibizione della violoncellista, polistrumentista, compositrice, autrice e cantante irlandese, Naomi Berrill, che da sola sul grande palco del Tolfa Jazz col suo violoncello, in un gioco di contaminazioni tra classico, blues, jazz e non solo, ha proposto una serie di brani: alcuni suoi pezxi originali, altri interpretazioni di canzoni del repetorio di Billie Holliday e Nina Simone. Per la ''serata rosa" la Berril ha incantato il pubblico con brani dedicati a donne eccezionali. Per chiudere il suo live la Berril ha proposto la sua versione in italiano della Vanoni. La Berrill ha interagito pubblico raccontando via via in italiano. All’Edimburgh Fringe Festival ha conosciuto suo marito e da allora, studentessa di musica classica è venuta in Italia, prima a Milano poi a Firenze, dove vive col marito e i figli. "La splendida organizzazione del Festival ci ha sistemato in un appartamento con una vista mozzafiato – ha spiegato la Berril - l’altra sera mi sentivo davvero a casa, con quel vento! Io vengo dalle campagne intorno a Galway. Che mi risulta legata a Tolfa”. Infatti, di recente si è stretto un gemellaggio tra la locale sezione Fidapa e l’omologa Bpw di Galway. La Berril ha confessato di aver molto apprezzato Tolfa che non conosceva e ha apprezzato l’ambientazione dei concerti in mezzo la natura. Dopo la Berrol ha entusiasmare il pubblico é stato Mighty Mo Rodgers tastierista, cantante, compositore e produttore discografico di Los Angeles, famoso per il suo Metaphysical Blues. E anche dal palco di Tolfa Jazz, col suo stile soul e blues, ha ricordato le sue frequentazioni con mostri sacri quali Otis Redding e Aretha Franklin, non lesinando di affrontare tematiche sociali, ispirate alla pace e alla tolleranza. Mighty Mo Rodgers si è esibita col sassofonista americano Sax Gordon, Luca Giordano, Abramo Riti, Alessandro Di Bonaventura, Eric Cisbani e Walter Monini: tutti habitues di Tolfa Jazz. A quasi 81 anni Mighty Mo, ha portato sul palco una carica e una verve straordinari ed è stato un vero trascinatore. Al termine è della sia esibizione Mighty Mo ha firmato autografi, si è lasciato abbracciare e fotografare e poi ha spiegato: “La musica non è quello che tu senti con le orecchie, ma quello che ti va dritto al cuore. Che accende il “corpo elettrico” di ognuno. Questa volta quell'elettricità c’era già: io ho solo inserito la spina per farla partire" e poi, lui che non era mai stato a Tolfa, ha confessato di aver apprezzato il paese e, soprattutto l'accoglienza degli organizzatori. Domenica la serata si è aperta invece con un fantastico coro a cappella "Le Mani Avanti" che ha proposto un repertorio con brani del panorama internazionale riarrangiati. Il coro è composto da circa 30 elementi che da anni si esibiscono insieme più una decina che partecipa più o meno alle varie esibizioni. Tra i componenti del coro alcuni sono professionisti. Questo coro nato a Roma prova ogni settimana in.zona Cioro di martedì e per questo il loro disco (reperibile su Spotify) si intitola "Martedì". "Le Mani Avanti è un coro a cappella pop nato nel 2014 come laboratorio corale diretto da Gabriele D’Angelo; nel 2015/2016 ha preso le sembianze di un vero e proprio coro col repentino aumento dell’ensemble. Il repertorio spazia tra il pop, il soul e il rock; i componenti cantano a cappella, non utilizzando nessuno strumento se non la voce, con un lavoro identitario connotato da una costante ricerca, affrontando esclusivamente arrangiamenti originali scritti da Gabriele D’Angelo. "Non siamo tutti dei professionisti - spiega Gabriele D’Angelo ideatore, arrangiatore e direttore del coro (quello dell’Anonima Armonisti, dei Quinta Giusta e di Gabriele Dorme Poco) - siamo un gruppo di amici che fa musica insieme. Il nostro non è un repertorio tradizionale: io vengo da una corale e sapevo che c'è un esubero di brani che vengono da un repertorio simile e, quindi, ho voluto differenziare e fare un coro con musica frutto anche di ricerca e che non procedesse su un terreno già battuto. Il nostro disco "Martedì è uscito quattro/cinque anni fa ed è reperibile su Spotify. Abbiamo in programma nuove registrazioni. Durante il lockdown abbiamo scelto il brano "Hot Knife" di Fiona Apple e ognuno a casa sua col cellulare lo ha registrato io poi ho unito le varie tracce e in studio è stato sistemato e pubblicato. Siamo veramente felici dell'accoglienza avuta da Alessio Ligi e dai ragazzi del Tolfa Jazz APS, ma anche del calore del pubblico. Conosco Tolfa relativamente poco, ma qui ho qualche amico e ho un bel rapporto con Alessio con cui poi abbiamo interagito per arrivare a questo live con il coro. Consiglio di visitare Tolfa perché ne vale la pena. Adesso c'è il fermo dell'attività e si riprenderà da settembre fino al momento clou che per noi sarà a dicembre". Alla serata di domenica sono stati presenti oltre alla sindaca Bentivoglio, anche l'onorevole Alessandro Battilocchio, gli assessori Folli e Tagliani e varie autorità fra cui Cristiano Dionisi presidente di Unindustria Civitavecchia.