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CIVITAVECCHIA – Presentato in concorso all’80ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, “Priscilla” è l’ultimo film di Sofia Coppola incentrato sulla vita di Priscilla Presley, basato sul memoir autobiografico del 1985 dal titolo “Elvis and Me”. Nel ruolo della moglie di Elvis c’è Cailee Spaeny, premiata proprio al Lido con la Coppa Volpi alla miglior attrice. La giovane interprete si cala con estrema delicatezza e intensità nei panni di Priscilla, mettendone in scena le speranze, i sogni e le delusioni che caratterizzeranno tutti gli anni della sua vita accanto a quella che era la più grande star del mondo tra gli anni '60 e '70. Con grande rispetto ed empatia per il suo bagaglio emotivo, l’elegante macchina da presa di Coppola accompagna sia la protagonista che il pubblico in quello che è un vero e proprio viaggio su più piani di interpretazione: dapprima, ovviamente, troviamo quello fisico, caratterizzato dagli spostamenti che permettono l’incontro tra Priscilla ed Elvis, di stanza in Germania, e poi la loro successiva unione a Graceland, iconica magione della star negli Stati Uniti; ma soprattutto quello interiore, che si realizza nel passaggio precoce e forzato da ragazzina a donna. Coppola infatti mostra un Elvis Presley (Jacob Elordi) controllante e abusante, che utilizza il proprio astro per far colpo su una ragazzina di soli 14 anni, che seduce e conquista fino a ottenerne la tutela quando lei è ancora minorenne; un uomo che decide della vita della donna che dice di amare, arrivando a imporle come vestirsi e pettinarsi, le persone da frequentare e in generale una responsabilizzazione in cui la ragazza, isolata completamente nella gabbia dorata di Graceland, si muove a fatica. Un Elvis diverso da quello presentatoci da Baz Luhrmann nel biopic del 2022, la cui vita fatta di brillanti eccessi, in apparenza, è in realtà offuscata dalle ombre della menzogna. Sofia Coppola fa in modo che ora sia Priscilla ad avere voce ma soprattutto controllo su quella parte della sua vita su cui, fino a poco tempo fa, vegliava ancora l’ingombrante fantasma di Elvis. “Priscilla” è il riscatto di una ragazzina diventata donna troppo presto, che finalmente può godere della libertà di essere se stessa.
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