CIVITAVECCHIA – Ricci biondi e abito nero. L’eleganza di sempre e la professionalità. Impossibile non riconoscere, nei video che circolano in rete o dal vivo, per chi ha avuto la fortuna di vivere in prima persona, la violinista civitavecchiese Maria Letizia Beneduce, tra gli elementi dell’Orchestra di Franciacorta, alla Terme di Caracalla, scenario suggestivo ed affascinante per il primo concerto da tutto esaurito del tour estivo del Volo “Tutti per uno – Capolavoro”, prodotto da Friends & Partners. La platea ha risposto con entusiasmo travolgente al live del trio composto da Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble.

“Un concerto spettacolo eccezionale, con un impianto scenografico Hollywoodiano ed un’orchestra fantastica – ha raccontato Beneduce – di cui ho potuto fare parte grazie all’amicizia che mi lega con il primo violino Federica Quaranta”. È stata proprio la musicista bresciana, infatti, a voler riproporre nel parco archeologico il trio, questa volta al femminile, di Sanremo, con Beneduce appunto e l’altra collega di Frosinone Claudia Mizzoni.

«Abbiamo riunito il trio con un “Volo” da Sanremo a Caracalla – ha detto Beneduce, facendo riferimento ad una bella storia di stima reciproca e di amicizia – abbiamo preso parte al concerto di apertura del tour, poi per motivi di lavoro non seguiamo l’orchestra, anche se abbiamo risposto al loro invito, cercando di intervenire in qualche altra tappa».

Uno spettacolo, quello de Il Volo, che ha conquistato la stessa violinista, tra lirica, pop e musica d’autore, con un emozionante tributo di Ignazio anche a Mia Martini.

«Tre ragazzi giovani e quindi pieni di quella vitalità che caratterizza quell’età, e dalle doti canore notevoli – ha confermato la musicista – oggi, a differenza di qualche anno fa, è possibile anche cogliere delle differenze professionalmente parlando: si cresce, le personalità si definiscono e le velleità musicali prendono la propria specificità. Piero, ad esempio, si è misurato con brani lirici molto impegnativi. Lo abbiamo sentito riscaldarsi a lungo in camerino con la sua vocal coach. Ignazio credo sia il più completo, uno showman dalle grandi doti vocali ma che veste alla perfezione ogni ruolo. Un intrattenitore, anche con il pubblico, dotato di ironia. Non mi stupirebbe vederlo alla conduzione di Sanremo tra qualche anno. E infine Gianluca, l’anima sensibile del trio, fine nei modi, colui che cammina in un universo parallelo. Sognatore, incantato: ha stupito con la sua interpretazione del brano “Can’t help falling in love” di Elvis Presley».

Un ultimo pensiero Beneduce lo ha rivolto al suo maestro. «Non nego che tornare a Caracalla, che mi ha vista impegnata per nove date consecutive insieme al maestro Ennio Morricone, è stato emozionante – ha concluso - anzi, non è stato semplice gestire queste emozioni, soprattutto quando sul leggio ho trovato “L’estasi dell’oro” e “Here’s to you”; è stato come rielaborare il lutto, anche e soprattutto dal punto di vista umano».

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