Ci sono legami capaci di superare lo spazio e il tempo: è il caso della scrittrice Roberta Mezzabarba, che, con la pubblicazione del fortunatissimo romanzo “Iulia Farnesia – Lettere da un’anima”, ha deciso di restituire la giusta dignità a Giulia Farnese, conosciuta nel mondo come l’amante di Papa Borgia.

«Ho dedicato cinque anni alla ricerca di documenti d’archivio, per svelare la parte nascosta della vita di Giulia – racconta la Mezzabarba – dopo la sua scomparsa dal radar del “gossip” come l'amante di Papa Borgia. Questo romanzo non è solo un viaggio attraverso la sua storia, va oltre le parole scritte spingendosi fino alla ricerca dell’anima di questa donna per svelarla in tutta la sua verità».

L’autrice non ha solo raccontato la vera storia di Giulia, ma ha cercato di restituire un volto e una reputazione a una figura che fu vittima di una damnatio memoriae, che ha cancellato tutte le immagini che la raffiguravano attraverso la collaborazione con il maestro orafo e scultore Francesco Maria Capotosti, che ha realizzato un mezzo busto raffigurante “La Bella”. «Ho cercato di mettere in atto quella che possiamo chiamare una restitutio memoriae e sono felice perché finalmente si sta cominciando ad andare oltre la Giulia Venere Papale, per svelare una donna poderosa. Nessuno nega che Giulia fu l’amante di Papa Borgia: lo divenne all’età di 14 anni su ordine della sua famiglia, per facilitare l’ascesa al soglio pontificio del fratello Alessandro Farnese (grazie a lei divenuto papa Paolo III°), ma dopo l’uscita del mio romanzo si è iniziato a parlare di questa donna dandole una profondità ben differente». spiega Mezzabarba. A due anni dall’uscita di questa ultima fatica letteraria, Roberta Mezzabarba ha visto, con immensa soddisfazione, il suo romanzo “Iulia Farnesia – Lettere da un’anima”, sdoganare i confini nazionali e fare il giro del mondo. Il romanzo, già uscito anche in audiolibro, è stato tradotto e pubblicato in quattordici lingue: inglese, tedesco, spagnolo, francese, ungherese, greco, rumeno, portoghese, russo, ucraino, arabo giapponese, cinese e turco. E per “restituire” al presente Giulia la scrittrice desiderava coinvolgere i suoi lettori, stimolandone tutti i sensi: è da qui che nasce “Iulia”, una fragranza che prova a riportare “in vita” l‘essenza di Giulia, ricostruita anch’essa su tracce olfattive storiche. «Ho narrato una Giulia Farnese matura che, lontana dall'etichetta di Sponsa Christi, si erge come una donna libera e coraggiosa: l’essere riuscita a raccontarla in questo modo mi rende estremamente orgogliosa. Giulia si guarda indietro, e narra al lettore il cambiamento della sua vita dopo il periodo passato alla corte Vaticana, e la sua rinascita che la vede come la prima donna feudataria nell’Italia del cinquecento, una donna che ha scritto un testamento quando le donne erano considerate solo proprietà, lasciando buona parte dei suoi beni alle sue servitrici». spiega Mezzabarba, che continua: «La mia opera non vuole santificare questa donna: l’unico mio intento è stato ed è quello di raccontare Giulia nell’altra metà della sua esistenza terrena, quella che nessuno conosceva».

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