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Foto Piergiorgio Pirrone - LaPresse 05-09-2021 Venezia Spettacolo 78. Mostra Internazionale d’arte cinematografica Red carpet del film Illusions perdues nella foto: Gabriele Muccino con la famiglia Ph Piergiorgio Pirrone - LaPresse 2021-09-05 Venice 78th Venice Filmfestival Illusions perdues red carpet in the photo: Gabriele Muccino and his family
CIVITAVECCHIA – Ha fatto la cosiddetta gavetta, Gabriele Muccino, il regista italiano desiderato da Hollywood, nato il 20 maggio 1967. La passione per il cinema, covata da sempre nei suoi sogni di gioventù, si concretizza quando è ancora uno studente universitario della facoltà di Lettere all’Università “La Sapienza” di Roma: il giovane Gabriele, appena scorge la possibilità anche remota di poter lavorare nel patinato mondo della celluloide, abbandona la placida e rassicurante concretezza degli studi per fare l’assistente volontario dei registi Pupi Avati e Marco Risi. Torna a studiare nel 1991, al Centro Sperimentale di Cinematografia, e questa esperienza gli permette di realizzare i primi cortometraggi ed episodi di serie tv. La Targa ANEC come miglior regista del 1999 lo conduce l’anno dopo al Festival del Cinema di Venezia con il film “Come te nessuno mai” e nel 2001 a vincere ben quattro statuette, tra cui quella per la miglior regia, ai David di Donatello per il celebre “L’ultimo bacio”, film cult di quella generazione di giovani a cavallo dei profondi cambiamenti sociali tra il secondo e il terzo millennio che coltivavano aspettative e promesse presto disilluse, che alle orecchie di adulti ignari e disinteressati sembravano urlare quasi “Ricordati di me”, il titolo di un altro famoso lungometraggio simbolo di quegli anni. Nel 2006 arriva l’agognata chiamata da Hollywood: Muccino dirige Will Smith, e il giovanissimo figlio Jaden, nel film “La ricerca della felicità”, un grande successo che porterà attore e regista a collaborare nuovamente nel 2008 sul set di “Sette anime”. Un cast di star di grande rilievo, come Gerard Butler, Uma Thurman e Catherine Zeta-Jones, sarà quello che comporrà il terzo lungometraggio hollywoodiano, “Quello che so sull’amore”, e che renderà Gabriele Muccino un talento made in Italy apprezzato in tutto il mondo, per il modo estremamente sapiente con cui è in grado di mettere in scena gli aspetti più intimi dei suoi personaggi. Gli ultimi anni hanno segnato il tanto desiderato riavvicinamento del regista di Roma all’Italia, dove gira, insieme a star nostrane, “A casa tutti bene” e “Gli anni più belli”. Per l’anno corrente è prevista l’uscita di “Here Now”, film che il regista ha girato in due versioni, inglese e italiana, adattandoli al pubblico di riferimento.
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