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ALLUMIERE - "Epigenetica" di Cristina Battocletti (La nave di Teseo), "Io ero mia" di Manuela Cassarà (All Around) e "Le ragazze fantasma" di Virginia Benenati (Bookabook): questi i 3 libri finalisti del Concorso Letterario "Femminile, plurale" e che si contenderanno la vittoria. La giuria di esperte, composta da Veronica Ricotta, Laura Faranda, Martina Testa ed Elisabetta Appetecchi, sceglieranno tra questi la scrittrice che si aggiudicherà il Premio.
La terna di libri che è arrivata in finale è stata annunciata durante un aperitivo letterario che si è svolto giovedì pomeriggio alla Casa delle Arti nella corte del Palazzo Camerale alla presenza di tutti i lettori che durante l'anno hanno letto e giudicato tutti e 54 i testi che hanno partecipato al concorso. L'Aps "Femminile, plurale" è stata premiata dalla Regione Lazio ed è seguita da lettori di tante parti d'Italia; il numero delle scrittrici che si iscrivono al concorso letterario aumentano sempre di più e le tematiche trattate sono sempre importanti e forti.
A salutare il pubblico composto dai lettori è stata la presidente del Premio "Femminile, plurale", Brunella Franceschini.
Presenti all'appuntamento il sindaco Luigi Landi, la vicesindaca e assessora alla Scuola Marta Stampella, la delegata alla Cultura Francesca Scarin, la delegata alle pari Opportunità Alessia Brancaleoni.
Il sindaco Landi e la vicesindaca Stampella nei loro interventi hanno espresso parole di elogio per gli organizzatori dell'iniziativa; entrambi hanno evidenziato l'importanza e il valore del Concorso Letterario "Femminile, plurale" e hanno sottolineato quanto «questa iniziativa è importante per promuovere il paese e la cultura».
«Grazie a "Femminile, plurale" l'immagine del paese si rafforza. È una grande e bellissima opportunità di crescita».
Durante la proclamazione dei tre libri finalisti sono state scoperte le copertine dei libri. Perfetta l'organizzazione di tutta l'associazione che ha colto l'occasione per tesserare i nuovi soci che aumentano sempre di più.
«È un appuntamento, quello con i nostri lettori e le nostre lettrici, a cui teniamo molto - spiega la presidente dell'aps "Femminile, plurale", Brunella Franceschini - del resto sono proprio loro il senso più profondo di questo premio».
«Un gruppo variegato e plurale che si mette a disposizione di un progetto collettivo, creando una genealogia di pensiero, sentimenti e relazioni. Questo fa di Femminile, plurale - ha concluso - una buona pratica culturale: innovazione, solidarietà, accoglienza e relazione. Ora manca davvero poco alla serata finale premiazione, non vediamo l’ora di ritrovarci insieme ancora una volta».
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