BOMARZO – «Domenica 30 giugno ci siamo ritrovati al motoraduno con appuntamento in un posto particolare: il Parco dei Mostri di Bomarzo. Alle 10,30 il rombo di oltre 150 Harley Davidson, 5 Chapter intervenuti da Roma, Frosinone e Viterbo, salendo dalla valle, ha rotto l’incantesimo di un paese assopito sotto i raggi del sole già cocente. L’esperienza di un motoraduno è sempre unica e particolare ma questa mi ha da subito intrigato». Così Enzo Maccarelli, presidente dell’associazione Valori Bomarzo odv. «Ero curioso di conoscere questi Harleysti - spiega - questi personaggi così particolari e strani nei loro giubbotti scuri, pantaloni attillati lucidi e quelle moto enormi, di mille colori, super accessoriate e dal canto tipico. Ho avuto la fortuna di fare da apripista col Trafic dell’associazione Valori di Bomarzo, organizzatrice dell’evento e posso assicurare che è un’esperienza indimenticabile. Sfilare per le vie del paese e sentirsi alle costole un serpente multicolore lungo oltre 500 metri ti fa sentire uno di loro, ti senti onnipotente, ti fa vivere in quei film dove, cavalcando in testa, su strade infinite, sfrecciano migliaia cavalli con la criniera al vento».

Prima tappa Soriano nel Cimino, ridente cittadina che ci ha accolto offrendoci un buon ristoro e, all’ombra del monte Cimino siamo partiti alla volta di Bassano in Teverina dove don Alfredo ci ha impartito la benedizione e chiesto una foto di gruppo.

Ritorno a Bomarzo: «Fantastico!», prosegue Maccarelli. «Il meraviglioso campo attrezzato ci appare in fondo alla discesa, lasciate le moto sul crinale, una immensa macchia pluricromata che ogni volta offre un fantastico colpo d’occhio, siamo entrati nel Campo Verde dei Valori. La mia esperienza è finita ma ho ancora negli occhi la lunghissima teoria di specchi riflessi dal sole e il ruggito dei leoni che mi rincorrevano. Il bellissimo terreno con capannoni e tavoli tutti allineati, lindi e pronti a far gustare le pietanze che i volontari dell’associazione Valori di Bomarzo hanno preparato. Mi hanno raccontato che è raro trovare una così bella ospitalità e soprattutto cibi raffinati e cucinati con arte. Curiosando tra i miei amici motociclisti ho ascoltato i loro commenti e davvero posso dire a nome di tutti che è stato un motoraduno indimenticabile sia per la bellezza dei paesaggi che la cortesia di quanti si sono adoperati. Come presidente dell’associazione ho presentato il nostro consiglio, i soci collaboratori che hanno raccolto l’applauso di tutti gli Harleysti, sfilando con le divise arancioni e che hanno profuso il loro impegno in cucina, tra i tavoli, cercando di accontentare ogni esigenza. Ho fatto cenno della storia e dell’impegno dell’associazione Valori di Bomarzo, la presenza come volontari in aiuto alle fasce più vulnerabili, le nostre aspettative e le difficoltà. Di nuovo, un motociclista, con in mano il volantino dell’associazione così ha esordito: “Mi ha colpito il motto: “…per chi sente, per chi vuole, per chi ama…” e questo mi dà certezza che, seppur tra mille difficoltà, la perfetta organizzazione e la squisita cortesia sono il tratto caratterizzante di questa associazione e di quanti vi operano”. Dal Presidente Onorario sono arrivati i ringraziamenti a tutti gli organizzatori, quanti si sono messi a disposizione e a tutti i partecipanti. Sono stati scambiati attestati e targhe e la giornata è passata sull’erba del prato, all’ombra delle quercie, gustando cocomero e caffè».

«È certamente stata un’esperienza elettrizzante e le mie fantasie e i pregiudizi circa questi mitici personaggi, si sono scontrate con un mondo fatto di umanità, tolleranza, amicizia e soprattutto la voglia di dare una mano a chi ne ha bisogno perché le loro escursioni hanno come scopo principale quello di essere presenti e vicini alle associazioni con le quali condividere valori sociali e volontariato. Una ventata di vitalità ed un aiuto tangibile. Oggi Bomarzo ha conosciuto una nuova realtà e siamo ben lieti di farla conoscere ad altri che, come la nostra associazione, hanno bisogno di supporto e nuovo vigore. Grazie a voi tutti», conclude Maccarelli.

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