CIVITAVECCHIA - È finito agli arresti domiciliari, accusato di aver tentato di introdurre droga in carcere, a Regina Coeli. Pesante l'accusa per l'avvocato Danilo Siliquini, 55enne, iscritto al foro di Civitavecchia, finito in manette nei giorni scorsi, fermato dalla Polizia penitenziaria durante il colloquio con un suo assistito. Evidentemente sotto controllo da qualche tempo e probabilmente tradito da un comportamento che ha insospettito gli agenti, l'avvocato sarebbe stato sorpreso a cedere 10 grammi di cocaina pura al suo assistito, compresa sostanza di taglio. L'arresto sarebbe avvenuto praticamente in flagranza di reato, tanto c he si è trovato di fronte al giudice per la direttissima. Il pm Carlo Villani ha chiesto la convalida dell’arresto, con l'avvocato che è stato posto ai domiciliari e con l'udienza rinviata al 2 marzo prossimo per decidere del caso.

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. La presunzione di innocenza si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che “nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna”.

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