CIVITAVECCHIA - Lunghe file di automobili alle pompe di benzina per prepararsi alla 48 ore di sciopero annunciate dalla categoria. Questo è lo scenario con cui si è chiusa la giornata di ieri o almeno fino alle 19, orario in cui per molti - ma non per tutti - è scattato lo sciopero. «Qua da noi c’è stato un vero e proprio assalto - spiegava ieri un benzinaio - per mettere benzina». Ci sono gli incerti, quelli che non sanno se aderiranno fino alla fine, ma c’è già chi ha deciso. È il caso ad esempio delle pompe di benzina Ip del centro cittadino che hanno aderito convintamente allo sciopero proclamato da Faib (che ha però ridotto ad un giorno la protesta a seguito dell’incontro con il Governo), Fegica, Figisc e Anisa (che invece hanno confermato le 48 ore di braccia incrociate).

Ci sono poi quelli che resteranno aperti come ad esempio Q8 ed Enerpetroli. C’è anche chi spiega come in realtà i gestori abbiano poco potere decisionale «sia per l’adesione che per cose che esulino dall’eventuale assunzione di personale. Non siamo certamente noi a scegliere il costo della benzina o gli orari di apertura». Benzina che, però, continua a salire e a poco è servito l’incontro che si è svolto ieri pomeriggio tra sigle sindacali della categoria e Governo. Incontro che, anzi, ha diviso le sigle con la Faib che parla di una «apertura» e riduce lo sciopero a 24 ore, decisione non condivisa dalle altre sigle. Divisione che sembra rispecchiare la situazione di Civitavecchia dove saranno diversi gli esercizi a rimanere aperti anche se, come spiegano alcuni commercianti, i margini di manovra per i “non autonomi” ormai sono davvero pochi.

Chi ha deciso di scioperare, però, ha le idee chiare e anche se dai sindacati è stato chiesto di non rilasciare dichiarazioni le motivazioni delle 48 ore di sciopero sono scritte sui fogli apposti sulle pompe di benzina. «Chiuso per sciopero - si legge -, per protestare contro la vergognosa campagna diffamatoria nei confronti della categoria e gli inefficaci provvedimenti del Governo che continuano a penalizzare solo i gestori senza tutelare i consumatori. Per scongiurare nuovi aumenti del prezzo dei carburanti». Tra le motivazioni si ricorda che le politiche di prezzo al pubblico non sono imputabili ai gestori e che i guadagni sono di circa 3 centesimi al litro e «per dire no ai nuovi, inutili, obblighi di legge a carico dei gestori che, già da anni, operano in completa trasparenza». Nonostante l’adesione non sia totale lo sciopero, che durerà fino alle 19 di domani, ha messo in allarme i civitavecchiesi che negli ultimi tre giorni hanno fatto il “pieno”, letteralmente, di benzina.

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