TARQUINIA - All’indomani dell’ultimo saluto alla 27enne di Tarquinia Silvia Casanova, affetta da Cipo, la mamma Serena scrive una lettera aperta per esprimere il proprio dolore e i ringraziamenti a chi è stato vicino a Silvia e alla famiglia: “Voglio scrivere queste parole per te e per tutte le persone che in questi anni ed in questo momento ci sono state accanto - scrive Serena - Per ringraziarli uno ad uno dal profondo del cuore nella speranza di non dimenticare nessuno».

«Quando ho partorito per la prima volta come giovane madre, pensavo che non ci potesse essere dolore più grande - scrive Serena - ma ora mi rendo conto che mi sbagliavo, perché esiste un dolore più grande. ll dolore di vedere una figlia privata di una vita sana, morire lentamente in atroci sofferenze, senza poter ricevere le adeguate cure mediche, senza poter sperare. Abbiamo attraversato momenti difficili soli io e te, ma anche insieme a tante persone che in questo momento di dolore sono venute a dimostrarci il loro affetto e a ridonarci indietro un po’ di quella luce che la tua vita, la tua storia gli ha regalato».

«Perché - aggiunge mamma Serena - tu questo sei sempre stata, questo sei Silvia mia, luce che ha penetrato ombre più profonde e illuminato i cuori di tutti coloro che ti hanno conosciuto, letto, seguito durante la tua vita, durante il tuo calvario. Sei sempre stata una bambina allegra, serena, umile, a cui bastava il calore e l’amore delle persone care per essere felice e su questo hai basato la tua esistenza, sull’amore del tuo matrimonio, sull’amicizia».

«In molti ti hanno definito una guerriera - prosegue mamma Serena - perché hai lottato ogni giorno per i tuoi diritti e i diritti di tutti i malati e so che la tua storia non è finita, che la tua vita sarà da esempio per tante persone che in questo momento stanno soffrendo, che il tuo matrimonio lo sarà per chi non crede più che possa esistere un amore infinito, immenso, eterno. I ringraziamenti della mia famiglia doverosi dunque a tutti i giornalisti che si sono impegnati a raccontare di quanto speciale sia stata la tua vita, di chi lo ha fatto in passato, oggi e di chi continuerà a farlo. E ancora grazie alle autorità, alle forze dell’ordine, all’amministrazione comunale, al sindaco Alessandro Giulivi, ai Servizi sociali del Comune di Tarquinia, alla Protezione civile, l’arma dei carabinieri, la polizia di stato. Grazie a tutte le associazioni che nel tempo ti sono state a fianco: l’Adiai, la Croce rossa, la cooperativa Aga, il personale medico, gli infermieri le Oss. Grazie a tutti i medici dei reparti di tutti gli ospedali dove Silvia ha lottato: Siena, Pisa, Viterbo, Tarquinia, Bologna, Firenze, Ferrara, il Policlinico Gemelli di Roma, Grosseto. Grazie a tutti coloro che ci hanno scritto, che ci hanno contattato, ai miei colleghi di lavoro del Monte dei paschi di Siena di Tarquinia. Infine grazie alle Onoranze funebri Figli Elisei per la delicatezza e la sensibilità verso Silvia e i loro familiari. Ora Dio è con te e io so che nessuno potrà mai più separarci dalla nostra guerriera che ora riposa in pace. Tua mamma Serena e La tua famiglia”.