DON IVAN LETO*

E' tipico del Vangelo di Matteo evidenziare gli adempimenti delle profezie dell'Antico Testamento. Dietro a questa sottolineatura si nasconde un messaggio teologico. La Galilea era considerata dagli ebrei di Gerusalemme il territorio dei quasi atei. Gesù da lì comincia il suo apostolato. La chiamata dei primi quattro discepoli non è solo la memoria storica di un avvenimento, ma è anche il modello esemplare di ogni chiamata. Dio chiama con le qualità che la persona possiede. Lo chiama in qualunque luogo, a qualunque ora e con modi molto vari. La predicazione di Gesù inizia nelle sinagoghe. La predicazione di Gesù ha il suo perno nell'invito a cambiare modo di pensare. Solo così la persona acquisisce un modo nuovo di leggere la storia. Nel presentare il brano evangelico di questa domenica Mt 4,12-23 la liturgia è interessata a due cose: l'adempimento della profezia di Isaia e i primi elementi dell'apostolato pubblico di Gesù (predicazione, chiamata dei discepoli, guarigioni). Viene anche presentata la nuova dimora di Gesù, da Nazareth a Cafarnao. Come Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni (i primi chiamati dal Maestro) anche noi siamo "pescati" dall'amore di Dio, per diventare a nostra volta pescatori di uomini. È la chiamata alla fraternità universale.

*Don Ivan Leto


sacerdote della Diocesi


Cvitavecchia - Tarquinia