LADISPOLI - Una specie in sovrannumero e molto probabilmente a causa della mano umana (ne sono stati liberati più di quelli previsti) e che con il lockdown ha iniziato a popolare luoghi che prima magari evitava. Protagonisti ancora una volta sono i cinghiali. Proprio su di loro si è concentrato un emendamento alla manovra di bilancio che dà il via libera non solo alla cattura ma anche all'uccisione degli esemplari catturati. Una notizia che, come ben ci si poteva aspettare, divide l'opinione pubblica: tra chi è a favore per cercare di "eliminare" un pericolo soprattutto dai centri urbani, e chi invece si dice contrario, soprattutto per la seconda fase dell'emendamento in cui si dà il via libera proprio all'uccisione degli esemplari catturati. E nel secondo schieramento rientrano le guardie ecozoofile di Fareambiente Cerveteri che subito hanno preso posizione in merito: «Con tutto il rispetto per il nostro Presidente, le Guardie zoofile di Cerveteri, non condividono tale proposta e si dissociano da prestazioni simili, quindi non metteranno alcuna guardia a disposizione, per la cattura dei cinghiali». Una iniziativa, secondo i volontari etruschi che va «in netto contrasto con lo spirito delle guardie che, come base primaria perseguono la "Tutela degli animali"». La variazione alla manovra, firmata da Fratelli d’Italia, ha aperto infatti dallo scorso dicembre alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città. E la palude rientrerebbe a pieno in questo scenario. Ma il gestore dell'oasi protetta invita alla prudenza. Se da un lato è infatti vero che gli esemplari, più di 30 (compresi i cuccioli) andrebbero rimossi dall'area in questione, dall'altra parte però tra le tecniche indicate proprio dal responsabile della Palude, c'è quella della cattura e del loro trasferimento presso centri faunistici che potrebbero liberarli nelle loro aree di pertinenze.

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«Nel caso di Torre Flavia - ha infatti specificato - non vengono effettuati abbattimenti ma solo rimozioni controllate. Si tratta dunque di un metodo incruento». Il progetto è stato già presentato alla Regione Lazio ma ora deve essere avviato un piano di controllo della specie all'interno di Torre Flavia (quanti esemplari, di che sesso, quanti adulti e quanti giovani vi si sono insediati) per poi procedere con la cattura e rimozione. Tempi lunghi, insomma, con i bagnanti che anche per la prossima stagione estiva dovranno "fare i conti" con la presenza di cinghiali nell'area. Mammiferi che in particolar modo all'alba e nelle ore serali rischiano di diventare un pericolo anche per gli automobilisti che transitano su via Fontana Morella. E per questo l'invito è solo uno: prudenza.

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