di Don Ivan Leto*

Dopo tre decenni di silenzio a Nazareth, il battesimo di Gesù segna l'inizio della sua vita pubblica; si inaugura la sua missione salvifica con il gesto di mescolarsi ai peccatori che vanno a farsi battezzare da Giovanni Battista al fiume Giordano. Il tre volte santo si unisce all'umanità. Lui che è una sola cosa con Dio si fa uno con chi si è allontanato da Dio. E così rivela il vero volto di Dio. Appena arrivato al Giordano, nascono le resistenze di Giovanni. Il Battista cerca di impedire il rito dell'immersione a Gesu. I motivi sono chiari. Lo riconosce come il Messia, ma non accetta che sia un messia che rivouziona il mondo con l'amore. Egli spera ancora in un messia forte e risoluto non in un messia misericordioso e pronto al perdono. Sopratutto non accetta un messia che ama  tutti passando per la croce. In Gesù Dio ha risposto, fa udire la sua voce e scende come Spirito Santo. "Spirito" significa vita; "santo" significa di Dio. A noi, dunque, è data la stessa vita di Dio. I "cieli aperti" sono anche il simbolo del velo del Tempio squarciato alla morte di Gesù. Se al fiume Giordano Gesù è in fila con chi si riconosce limite e peccato, sarà sul Calvario (battesimo di sangue) che la sua passione e morte produrranno per tutti salvezza. Gesù ha operato a nostro favore dalla grotta di Betlemme al monte Calvario. Solo attraverso l'amore nasce una nuova esperienza di vita.

Don Ivan Leto


sacerdote della Diocesi


Civitavecchia - Tarquinia