FIUMICINO - A Natale non tutto è stato baci e abbracci. Le polemiche politiche, infatti, non si sono placate nemmeno sotto l’albero. Dopo le recenti contestazioni in fase di Bilancio, l’ultima occasione di scontro è stata l’ufficializzazione del calendario di appuntamenti festivi. «Siamo alle solite – ha detto il presidente commissione trasparenza, Vincenzo D’Intino, Capogruppo della lista Passione Comune – Fiumicino nel cuore. -. La maggioranza continua imperterrita a governare la nostra città con il furore e l’arroganza ideologica che gli sono propri». Nel mirino la manifestazione denominata Circ Fest che prevede l’esibizione di Drag Queen. Secondo D’Intino inserirla «nel periodo delle feste Natalizie, sponsorizzando l’ideologia gender, trovo che sia quanto meno inappropriato. Il Natale da sempre rappresenta il periodo, sia per chi crede sia per gli atei, in cui si riscoprono i valori della famiglia e della comunità. La forzatura di promuovere uno spettacolo come quello significa palesemente voler stravolgere, con la forza, i valori della nostra tradizione». Gli ha replicato, per la maggioranza, il capogruppo della Lista Civica Zingaretti, Angelo Petrillo: «Le Karma B sono due drag queen di grande capacità artistica, come testimonia il successo che riscuotono a livello nazionale e internazionale. Le abbiamo viste spesso in TV anche alla co-conduzione di trasmissioni andate in onda su Rai Uno. Insomma, una presenza di cui essere orgogliosi. Il consigliere D’Intino si sente minacciato da uno spettacolo di cabaret, ispirato nientemeno che a Bertold Brecht. Non abbiamo capito se la minaccia siano le parrucche, il trucco o i tacchi, perché non possiamo credere che si senta minacciato dall’arte e dalla cultura, giusto? E non abbiamo bene capito neanche quale famiglia si senta minacciata, perché le nostre famiglie stanno benissimo e sanno perfettamente che uno spettacolo teatrale non costituisce un pericolo per nessuno. Se non piace, basta non andarlo a vedere». Polemica conclusa? Nemmeno per sogno. Perché l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia, Stefano Costa, riaccende i dibattitto: «Non volendo entrare nel merito della natura e dei contenuti dello spettacolo, che queste due artiste andranno a proporre presso la Casa della partecipazione di Maccarese – afferma Costa -, sottolineo però che il consigliere della Maggioranza Petrillo dimostra di non aver ben compreso le critiche mosse da D’Intino verso le scelte dell’Amministrazione. Infatti non si è contestata la natura in sé di questo spettacolo, bensì il suo inserimento nel palinsesto delle iniziative natalizie nel nostro territorio, ritenendo molto poco opportuno e fuori luogo, accostarlo al Santo Natale, tanto da assumere più il carattere di provocazione e non perché esso costituisca un pericolo in termini di minaccia verso le tradizioni, come vuol fare intendere il consigliere progressista, bensì perché distante dal significato appunto del Natale, non solo in termini religiosi, ma anche in termini più laici, nell’accezione di momento della e per la famiglia.
Voler cercare a tutti i costi la discriminazione ovunque, è purtroppo una pratica diventata banale e fastidiosa da parte di certa politica. Infatti il problema, non riguarda solo le Drag Queen, che sicuramente proporranno anche un’offerta artistica intelligente ed interessante, piuttosto è l’intero programma delle festività a destare molte perplessità, come la scarsa atmosfera natalizia nella maggior parte del territorio comunale, con alcune zone, come Isola Sacra, lasciate completamente escluse da iniziative a tema e come gli appuntamenti con le letture di Pasolini e di De André, a loro volta poco affini con il periodo in questione. Menzionare fra le iniziative i concerti e i cori gospel nelle varie parrocchie, equivale ad aggrapparsi paradossalmente all’occorrenza, a quella istituzione che sempre certa politica vorrebbe tagliare fuori, in nome della laicità della Stato italiano. Che le famiglie poi, siano favorevoli o meno a questo tipo di spettacolo, di certo il medesimo consigliere non può esserne a conoscenza, a meno che non abbia realizzato un apposito sondaggio, che però non ci risulta essere stato fatto e magari, visto che la Casa della partecipazione è una struttura pubblica e non privata, non è sufficiente dire da parte sua, che se lo spettacolo non è di gradimento, basta non andarlo a vedere, perché crediamo che le stesse famiglie avrebbero preferito avere nella programmazione, spettacoli molto più attinenti al periodo. Per concludere – afferma Costa -, se anche lo spettacolo in questione, sia stato finanziato da Città Metropolitana per promuovere l’arte e la cultura, la stessa si impegnasse di più per fornirne le basi ai tanti ragazzi del nostro territorio, oltre che annunciando la realizzazione di un nuovo liceo ad Isola Sacra, località del Comune peraltro ancora sottoposta a vincoli edificatori, per la quale ancora non si conoscono esattamente i limiti dei tiranti idraulici, ma anche per tamponare l’emergenza aule che ci sarà a Gennaio in fase di iscrizione al nuovo anno scolastico».