LADISPOLI – Per il Consorzio di Bonifica non è una bolletta. Non si andrà a ruolo insomma, però sono sempre soldi che i residenti dovranno tirare fuori per il servizio relativo alla bonifica dei fossi. Nel mirino gli abitanti che vivono al di là dell’Aurelia, sia a Ladispoli che a Cerveteri. Ai cittadini in pratica gli viene chiesto di sborsare una certa somma in base alle proprie pertinenze catastali. Come l’Imu. C’è chi pagherà poche decine di euro, chi si ritroverà a pochi giorni dal Natale a tirare fuori anche oltre 700 euro. In queste ore sta crescendo sempre più il malcontento della popolazione, soprattutto quella delle campagne. «Questa è una sorta di nuova Imu: mi han chiesto soldi per il capannone, la casa e persino per il forno», racconta Luigi. «Perché mi chiedono questo pagamento? Io abito in campagna a 150 metri da un fosso che in due anni non è stato più bonificato», segnala Fabrizio, cerveterano. «Ho chiamato il Consorzio di bonifica per un avviso di pagamento mai ricevuto. Mi hanno spiegato che non era mai arrivato perché la Regione non aveva il catasto aggiornato. Hanno deciso di chiudere la situazione precedente e ripartire da zero», racconta Paola. «Contadini e allevatori sono già in crisi – è intervenuto pubblicamente Stefano Tiozzo, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Roma – le aziende faticano. Chiedere in questo momento dei soldi in più significa penalizzarle maggiormente. In genere il Consorzio dovrebbe aiutare i consorziati nei momenti di difficoltà e non il contrario. La situazione è drammatica e come categoria faremo il possibile». Sull’argomento naturalmente è intervenuto anche il direttore del Consorzio Andrea Renna sostenendo di essere disposto «ad ogni chiarimento» e che «eventuali anomalie verranno risolte dagli uffici». È una richiesta – ha aggiunto - di contributo economico imposta dalla legge e calcolata in base a varie aliquote. «Siamo in contatto con i comuni di Ladispoli e Cerveteri perché a volte capita che una zona magari sia stata urbanizzata e non ci risulta. Per questo c’è anche un numero verde proprio per risolvere ogni dubbio». Parla il Comune. «Ci siamo sentiti in questi giorni con il Consorzio - dice Riccardo Ferri, assessore alla Tutela e al rilancio dell’agricoltura – e molti cittadini ci hanno scritto. È un contributo economico che si dovrà pagare però è chiaro che aiuteremo i residenti laddove ci siano delle difformità che devono essere superate. Mi pare che anche lo stesso Consorzio sia disponibile sotto questo punto di vista. Poi è chiaro che in un periodo del genere non è mai bello quando si riceve un avviso economico però d’altronde i corsi d’acqua necessitano di manutenzione per evitare gli allagamenti».

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