VETRALLA - «Ciao sono tuo nipote, ho bisogno di mille euro».


Più o meno questi i toni delle telefonate ricevute da alcuni anziani vittime di truffe. Ma, questa volta, i carabinieri sono riuscite a sventarla. «A volte si spacciano per parenti, altre per operatori postali», spiegano gli uomini dell’Arma. L’obiettivo resta uno: farsi consegnare i soldi. Gli ultimi tentativi, in ordine di tempo, si sono verificati durante le giornate de ponte dell’Immacolata. «Due persone sono state fermate per una truffa sventata a Vetralla. Un altro episodio ha interessato Corchiano», hanno spiegato i carabinieri. «Diversi tentativi di truffa sono stati commessi in danno di persone anziane nel Viterbese, sempre con le stesse modalità della telefonata sulle utenze telefoniche, spacciandosi o per parenti o per impiegati postali e sollecitando la consegna di ingenti somme di denaro contante – si legge nel comunicato dei carabinieri -.Tuttavia in questi casi le vittime, sensibilizzate anche dalle molte campagne d’informazione degli ultimi tempi, hanno compreso si trattasse di una truffa e da soli o assieme ai parenti hanno chiamato prontamente il 112».


“A Corchiano sono riusciti a darsi alla fuga, mentre a Vetralla i militari hanno fermato due persone, che dagli accertamenti svolti non si esclude che poco prima abbiano svolto qualche altra truffa, non ancora denunciata, proprio a Viterbo o in provincia», prosegue la nota .


Nei due Comuni sono gli ennesimi episodi che si registrano in pochi giorni, questa volta è stato possibile sventarli prima di tutto grazie alla prontezza delle vittime e dei loro parenti, determinante nell’evitare peggiori conseguenze». Ragion per cui « si rinnova sempre l’invito a tutta la popolazione a fornire la massima collaborazione ai militari - si legge in conclusione nella nota dell’Arma - ogni giorno impegnati ad arginare il dilagare di queste tipologie di reati, di cui sono vittime le persone più deboli della popolazione».