TARQUINIA - Mensa scolastica e trasporto scolastico: varate le modificate alle fasce di reddito.

MENSA SCOLASTICA Per quanto riguarda la mensa scolastica per l’anno 2023, a fronte di un’alta qualità dei prodotti somministrati, con materie prime di alta qualità e di produzione per la gran parte locale che resta garantita, l’amministrazione comunale del sindaco Alessandro Giulivi ha voluto fare un ulteriore passo in avanti a favore delle famiglie varando modifiche alle fasce di reddito (delibera n 232 del 7 dicembre 2022) per chi usufruisce del servizio mensa che di fatto ampliano notevolmente il numero di famiglie che possono vedere garantite le agevolazioni nei costi del servizio.

La tariffa massima resta pari a 5 euro giornaliere, con una articolazione che partendo da 0 si sviluppa su sette fasce di reddito: prima fascia, per nucleo familiare con reddito da 0 a 8.500,99 euro, la quota dovuta è pari a 0; per la seconda fascia, da 8.501 euro a 14.000,99 euro, la quota dovuta è pari 2,50 euro; terza fascia, da 14.001 euro a 20.000,99 euro, la quota dovuta per il servizio mensa è pari a 3 euro; per la quarta fascia, da 20.001 a 26.000,99 euro, la quota è di 3,50 euro, per la quinta, da 26.001 a 34.000,99 euro la quota è di 4 euro; per la sesta fascia, con reddito da 34.001, a 40.000,9 l’importo è pari a 4,50 euro ; mentre per la settima fascia con reddito oltre 40.001 euro la quota dovuta dall’utente è pari a 5 euro.

La decisione della giunta Giulivi tiene conto di diversi fattori come per esempio le previsioni economiche da tempo diffuse, per le quali l’anno 2023 si presenta come l’anno peggiore per l’economia globale dal 2009, se si esclude il periodo della pandemia; inoltre tiene conto dell'impennata dei costi energetici, legata alla guerra in Ucraina, dell’aumento dell’inflazione, del rincaro dei generi alimentari e del ristagno dei salari reali che “inevitabilmente fanno sì che a pagare il prezzo più alto di questa drammatica situazione sia la parte più povera della popolazione mondiale e di conseguenza anche delle comunità locali”.

“In un contesto come quello sopra delineato - si legge nella delibera - è obiettivo prioritario dell’amministrazione mettere in atto politiche in grado di proteggere i ceti più vulnerabili e più in difficoltà». In questa ottica era stata varatala delibera di giunta n. 221 del 31.11.2022, con la nuove tariffe/quote di contribuzione da applicare agli utenti del servizio della mensa e fissate le riduzioni, ma una più attenta analisi dell’articolazione delle riduzioni, elaborate sulla base di diverse scaglioni di fasce Isee, raggruppate secondo la ripartizione riproposta ogni anno a partire dal 2015, ha tuttavia evidenziato che le stesse non risultavano essere adeguate al nuovo contesto economico- sociale, richiedendo quindi una migliore e più analitica distribuzione delle fasce, al fine di riuscire a raggiungere l’obiettivo primario che l’amministrazione si è prefissato, cioè quello di intervenire a favore delle famiglie che hanno una capacità di spesa ridotta. Pertanto, si legge nella delibera, “lasciando invariata a 5 euro la nuova tariffa-quota di contribuzione da applicare agli utenti del servizio di mensa, tariffa/quota di contribuzione che nella misura intera verrà corrisposta solo dagli utenti il cui Isee supera l’importo di 40.000 euro, le riduzioni vengono articolare sulla base di un numero maggiore di fasce Isee: si passa dalle precedenti 5 fasce Isee, rimaste immutate nei valori a partire dal 2015, alle attuali 7 fasce Isee) che di fatto disaggregano quelle precedenti, favorendo il raggiungimento dell’obiettivo di mettere in atto interventi a favore delle famiglie che hanno una minore capacità di spesa. Constatato che, con l’applicazione delle riduzioni, rimodulate sulla base delle nuove fasce Isee di fatto si amplia la platea degli utenti che potranno usufruire della totale esenzione del pagamento della mensa, fissata anche in deroga alla previsione contenuta nel disciplinare che, all’articolo 6 stabilisce che “ in ogni caso la riduzione complessiva per ogni singolo utente non potrà superare il 90% dell’intera tariffa”, e tale determinazione viene assunta sempre nell’ottica di fronteggiare le difficoltà economiche che molte famiglie si troveranno a dover affrontare a causa della crisi economica che si sta vivendo e che sta determinando un innalzamento del livello di povertà; si ritiene possa essere garantito un maggiore equilibrio nel rapporto fra aumento tariffario e disponibilità reddituale dell’utente, prevedendo una totale esenzione del costo del pasto per gli utenti la cui capacità di spesa è effettivamente molto contenuta...Precisato che sono comunque confermate le ulteriori esenzioni, già previste, per il terzo figlio fruitore del servizio contemporaneamente ai primi due e per gli alunni disabili in possesso di certificazione di cui alla Legge 104/1992».

TRASPORTO SCOLASTICO Per quanto riguarda il trasporto scolastico per l’anno 2023-2024, la nuova delibera (n 233 del 7 dicembre 2022) di giunta mantiene la stessa rimodulazione delle fasce Isee attuata per il servizio di mensa scolastica mantenendo l’obiettivo dell’amministrazione di ridurre i costi anche per gli utenti del trasporto scolastico e contestualmente garantire equità e progressività della tariffazione in base alle condizioni reddituali degli utenti; quello di mantenere inalterato l’equilibrio di bilancio in merito alle entrate previste per il bilancio di previsione 2023-2025; e di permettere la riduzione dei costi nei confronti dei nuclei familiari aventi fasce Isee più basse”.

Pertanto i nuovi importi risultano così suddivisi: Prima fascia (000,00 8.500) 4 euro; Seconda fascia (8.500,01 -14.000,99) 8 euro; Terza fascia (14.001 - 20.000,99)12 euro; quarta fascia (20.001 - 26.000,99) 16 euro; quinta fascia (26.001 - 34.000,99) 20 euro; Sesta fascia (34.001,00 40.000,99) 24 euro mensili e settima fascia (Oltre 40.001)28 euro.

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