TARQUINIA - Prosegue il lavoro dell’amministrazione comunale in vista di una modifica al tetto delle fasce di reddito per ampliare la fetta di famiglie che possono accedere alle agevolazioni sui costi per il servizio mensa e scuolabus. Intanto, in attesa del nuovo varo, le opposizione alzano il tono della polemica. Tarquinia2024, I Moderati e Pd dicono «Basta mettere in difficoltà le famiglie con azioni vessatorie e ingiustificate». «Le due fasce di reddito previste per il pagamento delle tariffe della mensa scolastica oggetto dell’assurdo aumento di circa il 30% della tariffa stessa - affermano gli esponenti delle opposizioni - comprendono il 74% di tutti gli utenti (393 su 531) mentre le fasce che hanno ricevuto una diminuzione della tariffa ne comprendono solo il 19% (101 su 531). Ciò comporta un maggiore introito da parte del Comune di circa 10.000 euro mensili pari più o meno al 25% in più rispetto alle precedenti tariffe. Si vuole fare ancora cassa sulle spalle delle famiglie e questo è inaccettabile. Se si fossero abbassate le tariffe delle fasce più deboli mantenendo inalterate le altre, la perdita di incasso mensile per il Comune sarebbe stata di circa 900 euro mensili e quindi una cifra irrisoria per il bilancio comunale. Più o meno il costo delle inutili gite fuori porta a Rimini, Bologna, Verona e Milano dell’assessora Martina Tosoni, l’introito di un giorno di multe oppure meno di un terzo del costo della manifestazione “L’era del caldo”. Alzi la mano chi la ricorda. Basta mettere in difficoltà le famiglie con azioni vessatorie e ingiustificate, i cittadini vi hanno dato fiducia per stare dalla loro parte e non contro di loro sempre e comunque».