FABIO BERETTA e LORENZO CONTIGLIOZZI

ROMA - «Roma è l’unica grande città a non avere un impianto di rifiuti, dobbiamo porre fine a questa situazione che purtroppo tutti conosciamo. Con queste ordinanze poniamo fine all’immagine vergognosa di decine di tir che portano via i rifiuti in giro per il Lazio o per l’Europa con costi elevatissimi. Per la prima volta, dopo tanto tempo, la città ha un piano rifiuti che definisce un percorso chiaro ed ambizioso».

Un fiero Roberto Gualtieri, sindaco di Roma e commissario speciale del Governo, introduce così ai tanti cronisti riuniti in Campidoglio, il nuovo piano rifiuti della Capitale. Un piano mai introdotto nell’Urbe e con il quale, oggi, si stabilisce che l’Amministrazione capitolina provveda all’apertura della manifestazione di interesse per la realizzazione del termovalorizzatore e che ne individua la localizzazione. La localizzazione, in realtà, già c’è ed è anche al centro di numerose polemiche. L’impianto, infatti, sorgerà a Santa Palomba, in piena zona industriale, a ridosso del territorio comunale di Pomezia. L’impianto, che tra project financig, gare e tempi di realizzazione, dovrebbe entrare in funzione non più per il Giubileo del 2025, come più volte annunciato da Gualtieri, ma, secondo il Sindaco, entro l’estate 2026. «In questo modo però assicuriamo che sull’Anno Santo non penda una spada di Damocle», dice Gualtieri. Il Sindaco, infatti, è convinto che già nella fase di transizione, e quindi durante il Giubileo, si ridurrà il fa bisogno di discariche: «Il nostro obiettivo è discariche zero con una percentuale del 70% di differenziata».

L’impianto
Sorgerà su un terreno di proprietà dell’Ama, e potrà trattare fino a 600 tonnellate di rifiuti. La manifestazione d’interesse aperta oggi riguarda la progettazione, l’autorizzazione all’esercizio, la costruzione e la gestione di un impianto di termovalorizzazione e degli impianti “ancillari” deputati alla gestione dei rifiuti residui decadenti dal trattamento termico (ceneri), la mitigazione delle emissioni di anidride carbonica (cattura della Co2) e l’ottimizzazione della distribuzione dei vettori energetici recuperati (produzione e distribuzione dell’energia termica prodotta). Le proposte, precisa Gualtieri, dovranno contenere un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario e la specificazione delle caratteristiche del servizio e delle modalità di gestione.

La ricezione di tali proposte si svolgerà nel corso dei prossimi tre mesi. Verrà scelta quella considerata migliore, sulla base di criteri che per l’80% terranno conto dell’aspetto tecnico e per il restante 20% dell’aspetto economico. Il Campidoglio punta sulla realizzazione di un impianto green e sostenibile: infatti, ha specificato il Sindaco, oltre il 90% delle ceneri pesanti e leggere prodotte dall’impianto andranno a recupero e, in quanto materiale inerte, destinate alla realizzazione di strade e usi edili. Poi la precisazione: «Non è prevista la realizzazione di discariche di servizio attigue e l’attuazione del Piano consentirà di raggiungere l’obiettivo ‘discarica zero’. Quello che resta sarà smaltito fuori Italia».

A vigilare sulla costruzione e sul successivo funzionamento dell’impianto un Osservatorio ad hoc, composto dalle istituzioni e da soggetti competenti in materia di protezione ambientale. L’organismo, che farà da supporto al Commissario, oltre a garantire un confronto costante con il territorio, si avvarrà di un comitato scientifico con esperti di livello internazionale che vigileranno sul corretto funzionamento della struttura.

O meglio, delle strutture: il piano, infatti, prevede anche due impianti di selezione delle frazioni secche da raccolta differenziata e 2 impianti per la digestione anaerobica della frazione organica e dei centri di raccolta.

«In funzione a fine estate 2026»
La posa della prima pietra del nuovo termovalorizzatore è prevista per la primavera del 2024 e sarà completato nel 2026. Tempi lunghi rispetto agli annunci fatti in precedenza che volevano l’entrata in vigore dell’impianto per il Giubileo: «La manifestazione di interesse per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma avrà una durata di 90 giorni. Abbiamo inserito criteri molto rigidi, volti alla tutela dell’ambiente ed al benessere sociale, i quali costituiranno l’80% dei requisiti, mentre solo il 20% riguarderà il piano economico-finanziario. Il termovalorizzatore sarà realizzato con un sistema di project financing e su un terreno che sarà concesso ai costruttori da Ama a titolo oneroso. La gara non è rivolta solo ai soggetti privati, ma anche a quelli pubblici», spiega Gualtieri.

«Noi abbiamo inserito il termine massimo, cioè l’estate del 2026, ma noi speriamo che si possa concludere prima. Dovremo valutare le proposte, come detto non è escluso che l’avvio possa avvenire al termine dell’anno del Giubileo. Quello che risulta per noi evidente è che avere quest’orizzonte di abbattimento dei costi dello smaltimento e di stabilità degli sbocchi. E questo piano rifiuti garantisce questa stabilità», precisa Gualtieri.

«L’impianto sarà finanziato da chi vincerà la gara»
Il costo di tutto sarà a carico della ditta che vincerà la gara. «Per la costruzione del termovalorizzatore, i soldi pubblici non saranno toccati, fatto salvo per una quota del 49% (fino a un massimo di 40 milioni di euro) per la realizzazione di un progetto pilota dedicato al riuso dei residui in materiali da costruzione, al recupero e la cattura delle emissioni, e alla distribuzione dei vettori energetici», rassicura il primo cittadino. «L’impianto – ha aggiunto – sarà dunque finanziato completamente da chi vincerà la gara. Inoltre prossimamente diminuirà l’imposta sulla tari».

«La Regione non c’entra niente»
Gualtieri mette poi a tacere le polemiche sull’ “intrusione” della Pisana nella gestione del piano rifiuti di Roma: «Come commissario di Governo non mi devo occupare di alleanze regionali ma questo evidenzia anche come questo tema non ricada nell’ambito di competenza della Regione. Le ordinanze che ho firmato hanno il logo della Presidenza del consiglio e le ho firmate in quanto commissario di Governo non di sindaco. È un tema che non ha nulla a che fare con le regionali». La procedura di manifestazione di interesse per realizzare il termovalorizzatore di Roma «è aperta ai soggetti pubblici, non è riservata a soggetti privati e la maggioranza delle multiutility è pubblico-privata. Ho espresso i miei auspici in questo senso, vedremo chi si aggiudicherà la gara. Chi se la aggiudicherà dovrà garantire i criteri stabiliti e anche un costo concorrenziale» per lo smaltimento «più basso di quello che oggi Ama paga per mandare fuori i rifiuti», e questo consentirà di abbassare la tariffa sui rifiuti.