ROMA - «Il governo farà massima attenzione aiporti italiani, che devono rimanere pubblici, per salvagurdare l’interesse nazionale». Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, in audizione al Senato aggiungendo che sarà garantita la concorrenza tra gli operatori ma «vigileremo sulle operazioni societarie». Intanto dal quarto Med & Italian Energy Report, intitolato “Alternative fuels: a strategic option for the Euro-Meditarranean area?” elaborato da Srm il centro studi del gruppo Intesa Sanpaolo emerge un dato importante che vede i porti italiani sempre più “green”.

« I trasporti marittimi e la portualità hanno un ruolo sempre più importante negli scenari e stanno andando verso nuovi modelli sempre più volti allo sviluppo energetico: Green Ports e Green Ships. I porti di fatto stanno diventando poli di sviluppo industriale ed energetico. In quanto terminali di energie fossili e rinnovabili, nonché luoghi di sbocco di pipelines provenienti in particolare dal Nord-Africa che portano flussi di energia e anche vicini a industrie ad alta intensità energetica. Questo ne accrescerà il valore strategico ed economico». Questa la sintesi del report presentato ieri al Parlamento europeo. «La portualità italiana - viene sottolineato - ha una importante caratterizzazione energetica: il 34% del traffico è costituito da rinfuse liquide (oltre 163 milioni di tonnellate nel 2021). Nei primi 6 mesi del 2022 sono state superate le 80 milioni di tonnellate (+5,6% sul 2021). Da gennaio a ottobre 2022 il 63% della flotta negli orderbook (navi nei cantieri in costruzione) è rappresentato da mezzi alimentati con combustibili alternativi, prevalentemente gas naturale liquefatto e metanolo».

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