TULLIO NUNZI

CIVITAVECCHIA - Oltre al dibattito sui numerosi candidati locali per le elezioni della Regione Lazio spero che al più presto si cominci a discutere anche dei programmi elettorali.

A ciò vorrei contribuire portando dei dati, assai interessanti, che sono Istat, quindi non di parte. In questa città l’87% delle imprese è composto da commercio (29%), turismo (10%) e servizi (48%). L’80% dell’universo degli occupati appartiene sempre al settore del commercio, del turismo e dei servizi.

Il fatturato del terziario (dati non Istat) corrisponde, sempre a Civitavecchia, all’81% rispetto a quello generale. Ovviamente con conseguente partecipazione del terziario al prodotto interno lordo di questa città.

Si potrebbe cominciare a pensare ad un nuovo modello di sviluppo anche incentrandolo su questi che sono dati eclatanti ma di cui nessuno parla.

Si potrebbe discutere, di conseguenza, anche di una maggiore attenzione ad un settore primario per questa città, ma spesso irrilevante per attenzione o discussione; della possibilità di una marca territoriale, di un sistema turistico dell’Etruria che riporti a vocazione turistica un territorio, non solo Civitavecchia, che ha i fondamentali per recuperare tale vocazione.

Un territorio che, oltre ai 2 milioni e mezzo di croceristi, abbonda di patrimonio Unesco, di patrimonio naturalistico nonostante i vari tentativi di devastazione, di patrimonio archeologico e marino, di un porto ormai lanciato verso primati eccezionali, e di una imprenditoria che, visti i numeri anche nel campo del terziario, risulta determinante.
Si sono rilevanti nella nostra economia anche i bottegai, o meglio quel capitalismo capillare che crea lavoro e benessere. E tutto questo avviene senza che in città esista un centro informazioni permanente, un consorzio di promozione turistica, una attenzione particolare a questo settore, nonostante i dati Istat.

Forse visti i numeri e le affermazioni vacue dei politici, non sarebbe male pensare nei programmi regionali (la Regione ha un ruolo preminente nel turismo) ad uno sviluppo turistico per questo territorio, da molti ipotizzato da diversi anni, ma la memoria pubblica della politica è spesso breve e selettiva come quella dei criceti.

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